AFRICA/COSTA D’AVORIO - Il partito di Gbagbo respinge l’accusa di essere responsabile della morte dei Caschi Blu

sabato, 16 giugno 2012

Abidjan (Agenzia Fides) - Il partito dell’ex Presidente Laurent Gbagbo, l’FPI (Fronte Popolare Ivoriano), respinge l’accusa che milizie pro-Gbagbo siano state responsabili dell’uccisione di 7 Caschi Blu del Niger e di una decina di civili nell’ovest della Costa d’Avorio (vedi Fides 11/6/2012). Durante una conferenza stampa, il Segretario Generale dell’FPI, Laurent Akoun, ha accusato invece del massacro “mercenari burkinabé” appoggiati dai “dozo” (cacciatori tradizionali). Secondo Akoun l’instabilità nell’ovest ivoriano mira ad “accelerare l’espropriazione dei terreni dei contadini autoctoni e a completare la colonizzazione burkinabé per consegnare le risorse nazionali alle multinazionali”, in particolare il cacao, del quale la Costa d’Avorio è il primo produttore mondiale.
Il Segretario Generale dell’FPI ha fatto i nomi dei capi di questi mercenari che sarebbero degli “ausiliari” delle forze che hanno sostenuto l’attuale Presidente, Alassane Ouattara, nella conquista del potere l’11 aprile 2011. Sia Gbagbo che Ouattara sono accusati di aver fatto ricorso a milizie mercenarie, soprattutto nell’ovest, durante lo scontro sulla Presidenza, conclusosi con l’arresto di Gbagbo da parte delle forze ONU, appoggiate dalle truppe francesi. Gbagbo si trova detenuto all’Aja in attesa di essere giudicato per “crimini contro l’umanità” commessi dai suoi sostenitori durante la crisi post-elettorale che ha provocato almeno 3.000 morti. (L.M.) (Agenzia Fides 16/6/2012)


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