ASIA/THAILANDIA - Allarmante il fenomeno della tratta dei minori costretti a vendere fiori e a mendicare

martedì, 5 giugno 2012

Pak Kred (Agenzia Fides) - A Bangkok sono migliaia i bambini dati in “affitto” per pochi soldi dalle famiglie più indigenti ai trafficanti che li obbligano a chiedere l’elemosina e a vendere fiori per le strade. Secondo l’ong thailandese Stop Child Begging, che si occupa del traffico di minori, la maggior parte non sono thailandesi ma birmani e cambogiani. Le stime parlano di almeno mille piccoli che chiedono l’elemosina e vendono fiori nelle città e nelle località turistiche di tutto il paese. Il fenomeno è allarmante soprattutto nella capitale, che conta oltre 10 milioni di abitanti, visto che le autorità non lo considerano un problema che riguarda il futuro dei loro bambini e della loro società. Li considerano semplicemente accattoni, mentre ci sono anche ragazzini e ragazzine costretti a prostituirsi o che diventano essi stessi trafficanti. L’agenzia delle Nazioni Unite, United Nations Inter-Agency Project on Human Trafficking (UNIAP), ha dichiarato che non si sa esattamente quanti siano i minori coinvolti ma che il problema è rilevante. Secondo la responsabile dell’UNIAP per il sudest asiatico, i bambini vengono dati in affitto o venduti dagli stessi familiari o tutori e poi controllati affinchè portino denaro. Inoltre spesso, con o senza il loro permesso, diventano vittime della tratta che altro non è che il reclutamento con l’unico scopo dello sfruttamento. La tariffa più comune per un piccolo è di $25 al mese. Secondo il Dipartimento di Stato americano, la Thailandia rimane fonte, destinazione, e paese di transito per la tratta di esseri umani, uomini, donne e bambini. La maggior parte delle vittime identificate provengono da paesi vicini come Myanmar, Cambogia e Laos. (AP) (5/6/2012 Agenzia Fides)


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