ASIA/INDIA - IL NAZIONALISMO IDEOLOGICO DELLE FRANGE ESTREMISTE COLPISCE I MISSIONARI – NASCE “ANHAD”, ASSOCIAZIONE CHE PROMUOVE L’ARMONIA SOCIALE – SEMPRE PIU’ FORTE IL NO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE INDIANA AL DECRETO ANTI-CONVERSIONI IN GUJARAT

giovedì, 22 maggio 2003

New Delhi (Agenzia Fides) – I missionari cristiani a Jabalpur, nello stato del Madhya Pradesh, sono minacciati e bloccati nell’opera di evangelizzazione. Attivisti del nazionalismo ideologico stanno conducendo una campagna di intimidazione verso i missionari, come informa padre Mathew Vattakunnel, sacerdote della zona.
Fra gli episodi allarmanti il sacerdote ricorda che il giorno di Pasqua due militanti del “Moviment of Gonds” sono entrati in due chiese cattoliche nel villaggio di Deori e hanno dissacrato croci e altri simboli cattolici. Alcuni leader fondamentalisti della zona – raccontano fonti locali dell’Agenzia Fides – hanno chiesto a oltre 30 famiglie cattoliche dei villaggi di abbandonare la loro fede. I missionari sono accusati di operare conversioni con mezzi fraudolenti fra le popolazioni tribali dell’area. “Ma come fa un sacerdote a cui la gente chiede di parlare di Gesù Cristo a restare in silenzio?”, spiega un sacerdote locale.
Anche il Direttore dell’Ufficio Servizi Sociali della diocesi di Jabalpur, p. Anthony Rocky afferma: “Ho smesso di recarmi nei villaggi, dove andavo per rendermi conto delle condizioni di vita della gente, perchè ho ricevuto minacce. E anche gli abitanti dei villaggi sono stati messi in guardia dall’avere rapporti con noi e oggi sono impauriti”.
Per contrastare il crescente fenomeno del nazionalismo ideologico fondamentalista che strumentalizza e trasforma in violenza il grande patrimonio culturale dell’antichissima civiltà indù, è nato nello stato del Gujarat un movimento che unisce diverse componenti della società chiamato ANHAD (Act Now for Harmony and Democracy). Il direttore del movimento, il gesuita padre Cedric Prakash, ha spiegato come “numerose organizzazioni si sono riunite per combattere la violenza sociale e difendere la laicità della Costituzione indiana”. Il movimento ha cominciato un’opera di sensibilizzazione a livello culturale e sociale, sostenendo la difesa delle libertà civili dei cittadini indiani. L’acronimo ANHAD in lingua hindi significa “senza limiti”: “Non vogliamo limiti e barriere alla tolleranza, al dialogo, alla libertà e all’armonia”, spiegano gli organizzatori.
Verso lo stato del Gujarat si è rivolto di recente un intervento dei Vescovi indiani contro il decreto che sottopone ogni conversione al vaglio di un magistrato civile. La Conferenza Episcopale ha detto che “il provvedimento viola la libertà di religione garantita dalla Costituzione indiana, come diritto inalienabile della persona”. “E’ inaccettabile che il governo designi un funzionario statale per controllare la coscienza di un privato cittadino”, hanno scritto i Vescovi, chiedendo la revoca del decreto e il rispetto della natura di nazione pluralistica e multiculturale dell’India.
Anche l’All Indian Chrtistian Council (AICC), che riunisce rappresentanti di tutte le confessioni cristiane in India ha espresso netta disapprovazione per il documento governativo e ha lanciato un ricorso giuridico alla Corte Suprema federale, contestando la validità costituzionale del decreto anti-conversioni.(PA) (Agenzia Fides 22/5/2003 lines 35 words 406 )


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