AFRICA/RWANDA - Mancanza di acqua: muore 1 bambino ogni 17 secondi, oltre il 40% della popolazione maggiormente colpita vive nell’Africa Sub-Sahariana

lunedì, 26 marzo 2012

Gicumbi (Agenzia Fides) - Ancora oggi in tutto il mondo 783 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile, miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari e circa 2.500 milioni non dispongono di latrine. Ogni 17 secondi un bambino muore per le conseguenze dovute alla mancanza di acqua pulita, sanità e igiene. Le malattie più ricorrenti sono correlate proprio con a questa precaria situazione e causano la morte di quasi tre milioni di persone all’anno.
Oltre il 40% della popolazione globale più gravemente colpita vive nell’Africa Sub-Sahariana. In Rwanda, ad esempio, nel distretto di Gicumbi, l’acqua è accessibile solamente per il 37% della popolazione locale, situazione che ha comportato la diffusione di malattie come il colera, il tifo e la dissenteria bacillare, che colpisce soprattutto donne e bambini. Grazie al progetto ‘Acqua, sorgente di vita!’, promosso della Fondazione cattolica AVSI, è prevista la riabilitazione dell’acquedotto di Rutare (Rwanda del Nord), con il coinvolgimento della popolazione come manodopera non qualificata e la fornitura di veicoli e attrezzature tecniche. L’obiettivo è migliorare gli standard di vita della popolazione e l’accesso ad un sistema di gestione sicuro dell’acqua potabile. Beneficiari dell’intervento saranno oltre 10 mila persone, cui aggiungere i circa 10 mila adulti e 4 mila studenti che parteciperanno direttamente alle attività di promozione dell’igiene e sanità e ad azioni di sensibilizzazione sull’utilizzo dell’acqua, oltre alle circa 20 persone che saranno formate per la gestione del sistema dell’acqua (finanza, marketing e tariffe).
In questo contesto si realizza l’intervento dell’AVSI e del Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo, finanziato dalla Commissione Europea, e che si sviluppa in 4 fasi integrate: realizzazione di infrastrutture di base per la fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari (tramite la riabilitazione di un acquedotto di 37,2 km nei settori di Rutare, Giti, Rwamiko e Muko per la fornitura di acqua a 13.674 abitanti), promozione dell’igiene rivolta ai residenti più vulnerabili e bisognosi delle zone rurali (tramite la costruzione di servizi igienici nelle scuole e sensibilizzazione), miglioramenti nel settore della sanità, potenziamento delle capacità degli attori chiave del progetto (gli operai che lavorano all’acquedotto seguono un corso per incrementare le competenze necessarie per la corretta manutenzione dell’infrastruttura). (AP) (26/3/2012 Agenzia Fides)


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