AFRICA/LIBIA - Gravi violazioni dei diritti umani sia da parte di Gheddafi che dei ribelli, afferma l’ONU

sabato, 3 marzo 2012

Tripoli (Agenzia Fides) - Sia le forze leali al deposto leader libico Muhammar Gheddafi sia quelle ribelli si sono rese responsabili di crimini contro l’umanità. Lo ha stabilito la Commissione internazionale d'inchiesta sulla Libia, costituita dall’ONU, che ha pubblicato ieri, 2 marzo, una sintesi delle sue conclusioni.
“Omicidi, sparizioni forzate e torture sono state perpetrate nel contesto di un esteso o sistematico attacco contro la popolazione civile” si afferma nel rapporto. “La Commissione ha inoltre concluso che i thuwar (le forze anti-Gheddafi) hanno commesso gravi violazioni, tra cui crimini di guerra e violazioni del diritto umanitario internazionale, queste ultime sono ancora in corso al momento della presente relazione".
In particolare la Commissione afferma che, dopo la caduta del regime, le diverse milizie che hanno combattuto durante la guerra si sono rese responsabili di omicidi, arresti arbitrari, torture, sparizioni di persone, attacchi indiscriminati e saccheggi nei confronti delle comunità, come quella Tawergha, considerate, a torto o a ragione, alleate del dittatore ucciso. La Commissione riporta anche che almeno 8.000 persone sono attualmente detenute nelle prigioni libiche senza alcuna possibilità di tutela.
La Commissione è stata istituita il 25 febbraio dello scorso anno dalla sessione di emergenza del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, con l’incarico di indagare su tutte le presunte violazioni del diritto umanitario internazionale in Libia, stabilire i fatti e le circostanze di tali violazioni e i crimini perpetrati, e indicare i responsabili di tali violazioni. (L.M.) (Agenzia Fides 3/3/2012)


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