ASIA/KUWAIT - Un nuovo gruppo parlamentare islamico: “Stop alle nuove chiese, sì alla sharia”

venerdì, 24 febbraio 2012

Kuwait City (Agenzia Fides) – Il nuovo gruppo parlamentare islamista “Al-Adala Bloc” (Gruppo della Giustizia) ha annunciato una proposta di legge per vietare la costruzione di chiese e altri luoghi di culto non islamici nel piccolo emirato. Come riferito a Fides da fonti locali, la proposta viene dal parlamentare kuwaitiano Osama Al-Munawer. Questi, in un primo tempo, aveva annunciato di voler presentare una legge per la rimozione di tutte le chiese del paese; in seguito ha spiegato che essa riguarderà solo la costruzione di quelle nuove. La proposta, appoggiata da altri parlamentari, è motivata con il fatto che “il Kuwait ha già un numero eccessivo di chiese rispetto alla minoranza cristiana del paese”. Un altro parlamentare islamista, Mohammad Hayef, commentando la notizia della recente licenza di edificazione, concessa per una nuova chiesa a Jleeb Al-Shuyoukh, ha affermato che tale provvedimento “è un errore del Ministero degli Affari Islamici” e che “non passerà inosservato”.
La proposta di legge contro le nuove chiese è stata criticata nella società civile. L’avvocato e parlamentare Nabeel Al Fadhel ha detto: “La Costituzione stabilisce chiaramente la libertà religiosa e il diritto di tutte le persone a praticare le proprie credenze religiose”, ricordando che i governanti del Kuwait hanno sempre sostenuto la libertà religiosa. L’Ong “Kuwait Human Rights Society” (KHRS) ha deplorato “il comportamento irresponsabile che diffonde tensione e odio tra i cittadini”, rimarcando che il Kuwait deve rimanere un paese che tutela sicurezza e tolleranza per tutti i cittadini e i residenti.
Il gruppo parlamentare islamista “Al-Adala Bloc”, costituitosi di recente, intende chiedere la modifica della Costituzione e alcune leggi per rendere la “Sharia” (la legge islamica) fonte principale della legislazione e del diritto, al fine di “preservare l'identità della società e dei suoi valori islamici, lavorare secondo i principi dell’uguaglianza, presentare disegni di legge ispirati all’islam, combattere la corruzione, rafforzare l'unità nazionale” come afferma il manifesto del gruppo. (PA) (Agenzia Fides 24/2/2012)


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