- 150° ANNIVERSARIO DEL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE, TERZA PARTE: - Le Apparizioni di Fatima

mercoledì, 11 agosto 2004

- LE APPARIZIONI DI FATIMA

Fatima è il nome d’origine araba di un villaggio al centro del Portogallo.
Ecclesiasticamente è parrocchia dell’arcipretura di Villa Nova di Ourem, in diocesi di Leiria, provincia ecclesiastica di Lisbona. Civilmente è un piccolo borgo che si è ingrandito all’indomani delle apparizioni che hanno portato un gran flusso di fedeli che si recano in pellegrinaggio a far visita alla grotta delle apparizioni.
Unici veggenti delle apparizioni furono tre giovanissimi pastori, Lucia di Gesù Santos che all’epoca delle apparizioni aveva dieci anni, Francesco Marto, di nove anni e sua sorella Giacinta di sette.
Le famiglie dei bambini sono famiglie modeste ma non indigenti, prevalentemente dedite al lavoro dei campi ed anche i tre ragazzi, che non hanno alcuna forma di cultura, si dedicano ad accudire un piccolo gregge.
Buona è, invece, la loro istruzione religiosa grazie al catechismo parrocchiale al quale partecipano con assiduità e agli insegnamenti che offre loro la madre di Lucia.
La storia delle apparizioni della Vergine vanno inquadrate in un piano più complesso che non va limitato alle sole sei apparizioni della Vergine dal maggio all’ottobre 1917 ma va completato con le apparizioni dell’angelo del 1916 e le apparizioni complementari del 1925 e del 1929 divulgate più tardi.
Nel 1916, infatti ai tre pastorelli appare per tre volte un angelo che li prepara alle apparizioni della Vergine: nella prima apparizione, l’angelo che si definisce “Angelo della Pace” e “Angelo del Portogallo” insegna loro la preghiera: “Mio Dio, io credo, spero e vi amo. Vi domando perdono per quelli che non credono, non sperano e non vi amano”. Nella seconda apparizione insegna loro la pratica del sacrificio quotidiano e nella terza insegna una bellissima preghiera trinitaria: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze con le quali egli è offeso; e per i meriti infiniti del cuore sacratissimo di Gesù e per l’intercessione del cuore immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”.
Suor Lucia riassumerà con queste parole gli effetti di quelle angelofanie: “La forza della presenza di Dio era così intensa, che ci assorbiva e annichiliva quasi completamente. Sembrava privarci anche dell’uso dei sensi corporali (…). La pace e la felicità che sentivamo erano grandi, ma tutte interiori, con l’animo completamente raccolto in Dio”.
Le apparizioni centrali sono quelle avvenute a Fatima nel corso del 1917.
La prima avvenne il 13 maggio: mentre i tre giovani pastori di domenica erano a pascolare il gregge, dopo aver pranzato e recitato il rosario, all’improvviso un gran bagliore squarciò il cielo e in mezzo ad alcuni cespugli di lecci apparve la figura di una persona che li chiamava. I veggenti dichiararono: “Sembrava non avesse più di 18 anni. Il suo vestito aveva il candore della neve. Lo stesso si dica del manto dai bordi dorati che le copriva il capo e la maggior parte del corpo. Dalle mani congiunte all’altezza del petto, le pendeva un grazioso rosario, terminante in una croce d’oro”.
La Vergine parla della sua origine celeste e invita i ragazzi a ritornare per sei mesi consecutivi, allo stesso giorno e alla stessa ora.
La seconda apparizione, a giugno del 1917 avvenne alla presenza di un piccolo gruppo di persone. Il testo dell’apparizione si riferisce alla missione affidata a Lucia: “Sì, Giacinta e Francesco verrò presto a prenderli. Tu, però, devi rimanere quaggiù più a lungo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Questa anime saranno predilette da Dio e come fiori saranno collocate in me dinanzi al suo trono”.
La terza apparizione occorsa il 13 luglio aveva per contenuto la comunicazione del segreto, le cui parti conosciute dicono: “Avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà pace. La guerra sta per finire; ma se non cessano di offendere il Signore, nel regno di Pio XI ne incomincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che quello è il grande segno che vi dà Dio che prossima è la punizione del mondo per i suoi tanti delitti, mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa e contro il santo Padre. Per impedire ciò, verro a chiedere la consacrazione della Russia al mio cuore immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati del mese. Se si darà ascolto alle mie domande, la Russia si convertirà e si avrà pace. Altrimenti diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzioni alla chiesa, molti buoni saranno martirizzati, il santo Padre avrà molto da soffrire: varie nazioni saranno annientate. Finalmente il mio cuore immacolato trionferà. Il santo Padre mi consacrerà la Russia. Questa convertirà ed una pausa di pace sarà concessa al mondo. Il Portogallo si manterrà sempre nella dottrina della fede (…). Non dite questo a nessuno. A Francesco potete dirlo”.
Quelle di Fatima sono sicuramente le apparizioni più profetiche dell’epoca moderna.
La prima e la seconda riguardano la spaventosa visione dell’inferno, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la seconda guerra mondiale e la previsione dei danni immani che la Russia, nella sua defezione dalla fede cristiana e nell’adesione al totalitarismo comunista, avrebbe recato all’umanità.
La terza parte del segreto fu scritta per ordine del Vescovo di Leiria e consegnato allo stesso in busta chiusa per essere meglio custodito.
Lo stesso Vescovo trasmise poi la busta nel 1957 all’Archivio segreto del Sant’Uffizio.
Nel 1959 il Commissario del Sant’Uffizio Padre Pierre Paul Philippe portò a Giovanni XXIII la busta contenente la terza parte del segreto, ma il papa decise di non renderla pubblica. Medesima cosa fece qualche anno dopo Papa Paolo VI.
Giovanni Paolo II dopo l’attentato in cui fu coinvolto il 13 maggio 1981 chiese subito la busta contenente il segreto e nel 2000 vi fu la comunicazione ufficiale, autorizzata dal santo Padre, della terza parte del segreto. Il testo di questa rivelazione dice: “Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua eccellenza reverendissima il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: penitenza, penitenza, penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di bianco abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezzo in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino, giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i bracci della Croce c’erano due angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”.
La quarta apparizione, quella del mese di agosto, non fu nel solito luogo a causa del fatto che il sindaco di Villa Nova di Aurem, nel tentativo di strappare loro il segreto, sequestrò i tre pastorelli veggenti e li riconsegnò ai genitori solo dopo tre giorni. Tuttavia la moltitudine di gente che si era raccolta per l’apparizione assisté a speciali prodigi nel cielo che testimoniarono che l’assenza dei ragazzi non impediva al Signore di manifestarsi.
L’apparizione ebbe luogo il 19 dello stesso mese e il suo testo dice: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Badate che molte anime vanno all’inferno perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro”.
Nella quinta apparizione la Madonna promise guarigioni e il ritorno il mese seguente.
La sesta apparizione fu preceduta da una grande pubblicità sulla stampa che annunciava che la Vergine avrebbe compiuto un miracolo perché tutti credessero. I testi dell’apparizione sono: “Sono la Madonna del rosario. Voglio che si costruisca qui una cappella in mio onore. Si continui sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati torneranno presto a casa (…). Non offendano più nostro Signore, che è già troppo offeso”.
Terminata la visione, ci fu nel cielo un prodigio straordinario già preannunciato alcuni mesi prima: un moto di rotazione vertiginoso del sole, che assumeva tutti i colori dell’arcobaleno riflettendoli sulle persone.
Si conclusero così le apparizioni centrali, ma il 10 dicembre del 1925, Lucia, all’epoca postulante della congragazione Dorotea ricevé nella sua camera la visione della Madonna e di Gesù Bambino. Il testo di questa visione è: “Guarda, figlia mia, il mio cuore circondato di spine con cui gli uomini ingrati ad ogni momento lo trafiggono con le loro bestemmie ed ingratitudini. Tu almeno cerca di consolarmi, e da parte mia annuncia che io prometto di assistere, nell’ora della morte, con le grazie necessarie alla salvezza delle loro anime, tutti quelli che nel primo sabato di cinque mesi consecutivi si confesseranno, riceveranno la santa comunione , diranno una corona del rosario e mi faranno compagnia durante quindici minuti, meditando i misteri del rosario, al fine di offrirmi riparazione”.
Il testo dell’apparizione di Tuy fu trascritto dal padre spirituale di Lucia, P. Gonçalves: “E’ arrivato il momento in cui il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio cuore immacolato, promettendo di salvarla per questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me. Vengo a chiedere riparazione. Sacrificati per questa intenzione e prega (…). Non hanno voluto fare attenzione alla mia domanda … lo faranno ma sarà tardi. La Russia avrà sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni contro la Chiesa; il santo Padre avrà molto da soffrire”.
Con questa apparizione si conclusero ufficialmente le manifestazioni di Fatima.
(Agenzia Fides 11/8/2004)


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