ASIA/TURCHIA - Terreno confiscato: i monaci ortodossi di Mardin ricorrono alla Corte Europea dei diritti umani

mercoledì, 23 novembre 2011

Mardin (Agenzia Fides) – Sfiniti per una vicenda che non sembra avere fine, impossibilitati ad avere giustizia dai tribunali locali, i monaci cristiani del Monastero siro-ortodosso Mor Gabriel di Mardin (provincia nel Sudest della Turchia) hanno annunciato un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’uomo contro lo stato turco. L’oggetto della contesa legale è un terreno di 250 ettari, in origine appartenente al monastero, ma confiscato e registrato nel catasto pubblico nel 2008.
Le autorità civili turche affermano che, secondo le leggi vigenti, i terreni agricoli non utilizzati per un periodo di oltre venti anni sono considerati terreni del demanio e che i monaci ne detengono la proprietà illegalmente. Dal 2008 il caso è oggetto di studio e di approfondite analisi giurisprudenziali. Nell’ultimo triennio, i monaci sono bersaglio di accuse di proselitismo, di voler nuocere alla gente, di minare lo spirito di unità e solidarietà della nazione.
In una nota pervenuta a Fides, i monaci ortodossi di Mardin, dal canto loro, ricordano di essere presenti in quella terra da oltre 1600 anni, ben prima dell’arrivo dell’islam, dell'Impero Ottomano e della Repubblica turca. “Queste terre – notano – ci appartengono e abbiamo tutti i documenti per dimostrarlo”. Per questo i religiosi porteranno il caso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il monastero siro-ortodosso di Mor Gabriel si trova vicino alla città di Midyat, nella provincia di Mardin. E’ stato fondato nel 397 d.C. da Mor Mor Shmuel e Shemun di Qartminet e prese il nome attuale nell'VIII secolo, dal Vescovo di Mor, Gabriel Qartmin (593-668). Si tratta di un luogo sacro molto importante per la comunità siro-ortodossa. (PA) (Agenzia Fides 23/11/2011)


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