EUROPA/POLONIA - LE CHIESE PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO: FORMAZIONE ED INIZIATIVE CONCRETE PERCHE’ “NON CI PUO’ ESSERE PACE TRA GLI UOMINI SE NON C’E’ PACE CON LA NATURA”

martedì, 20 maggio 2003

Breslavia (Agenzia Fides) - Oltre 60 delegati provenienti da 22 paesi hanno preso parte alla consultazione sulla responsabilità per il creato organizzata dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). La consultazione si è svolta a Breslavia dal 15 al 18 maggio, ed ha avuto come tema guida “La formazione alla salvaguardia del creato e allo sviluppo sostenibile”. Gli interventi principali sono stati presentati dall’ Arcivescovo di Liverpool, Patrick Kelly,; Gerhard Martens, Docente di pedagogia presso l’Università di Colonia e dall’Arcivescovo Diarmuid Martin, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio delle Nazioni Unite e istituzioni specializzate a Ginevra, da poco nominato Coadiutore di Dublino.
I partecipanti hanno affermato che le soluzioni ai problemi ecologici globali si potranno trovare solo attraverso un cambiamento radicale nella consapevolezza e negli atteggiamenti. È necessaria una “conversione ecologica” per unire le competenze specifiche e la visione del senso delle cose. Le Chiese hanno in questo ambito un ruolo specifico da esercitare. L’esperienza dimostra che i processi di formazione ai temi ambientali raggiungono risultati positivi quando sono collegati a iniziative concrete. Attraverso progetti di tutela dell’ambiente la Chiesa può essere credibile e testimoniare la sua fede nella creazione. Durante i lavori sono state presentate numerose iniziative realizzate dalle Chiese nei diversi Paesi per la salvaguardia del creato: ad esempio in alcune università cattoliche sono stati istituiti corsi di studio sui temi della salvaguardia del creato e sono stati preparati sussidi per le scuole, molti monasteri sono modelli di gestione secondo criteri e stili di vita alternativi.
Se si esaminano questi temi dalla prospettiva della responsabilità globale, è evidente che non ci può essere pace tra gli uomini se non c’è pace con la natura. Le guerre portano con sé anche catastrofi ecologiche. La lotta per l’accesso alle risorse sempre più limitate (in particolare all’acqua) può diventare motivo per nuove guerre. Per questo la protezione dell’ambiente è un ambito d’azione centrale per una politica preventiva di pace. La formazione della consapevolezza alla responsabilità globale è presupposto indispensabile e urgente per uno sviluppo sostenibile. In questo la Chiesa, che è la più antica istituzione “globale”, può contribuire in modo sostanziale dal momento che essa è una rete mondiale di contatti tra realtà locali. Il lavoro del CCEE su questi temi continuerà con una nuova consultazione che si terrà in Belgio dal 3 al 6 giugno 2004. (S.L.) (Agenzia Fides 20/05/2003 - Righe 28; Parole 387)


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