EUROPA/SVIZZERA - "Città sicure": la sicurezza delle donne nelle zone urbane più povere e marginalizzate

venerdì, 3 dicembre 2010

Ginevra (Agenzia Fides) - Gli abusi sulle donne vanno avanti da secoli e spesso capita che si aspetti che una donna venga uccisa prima di prendere il problema sul serio. A questo proposito, il Fondo delle Nazioni Unite per lo sviluppo delle donne (UNIFEM), ha recentemente lanciato una iniziativa per migliorare la sicurezza e il benessere delle donne in cinque grandi città: New Delhi, India; il Cairo, Egitto; Quito, Ecuador; Kigali, Ruanda, e Port Moresby in Papua Nuova Guinea. "Città sicure" è il nome di questa iniziativa partita dai Programmi pilota già promossi in varie città dell'America Latina, da Bogotà in Colombia a Rosario in Argentina e Santiago in Cile, e realizzati dopo le proposte di organizzazioni delle società civili per una campagna globale sulla sicurezza nelle città.
Le popolazioni delle cinque città scelte sono aumentate esponenzialmente negli ultimi cinquant'anni. Il Cairo e New Delhi, per esempio, sono passate rispettivamente da 2,4 e 1,4 milioni a 17 e 19 milioni di abitanti. Questa crescita senza precedenti ha determinato un intenso proliferare di baraccopoli urbane, rendendo il progetto una necessità. Vi collaborano i comuni e gli enti locali per affrontare i casi più gravi di stupro e abusi sessuali, ma anche quelli considerati comuni e addirittura meno importanti. Ispirati dal successo del programma in Argentina, Guatemala, El Salvador, Perù, Brasile, Cile e Colombia, UNIFEM e ONU Habitat stanno lavorando a stretto contatto con i governi locali e i comuni per modificare il paesaggio urbano e renderlo più sicuro per le donne e le ragazze, a cominciare con la messa in vigore delle misure più elementari come migliorare l'illuminazione stradale, mettere in sicurezza le fermate degli autobus, controllare le aree più affollate. (AP) (3/12/2010 Agenzia Fides)


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