AFRICA/SWAZILAND - I servizi sanitari precari ostacolano la riduzione della trasmissione materno-infantile dell’ HIV

martedì, 13 luglio 2010

Mbabane (Agenzia Fides) – Lo Swaziland ha fatto enormi progressi nella riduzione della trasmissione materno-infantile dell’HIV, tuttavia gli operatori sanitari temono che la situazione possa arenarsi o addirittura si possa capovolgere qualora non vengano rafforzati i servizi sanitari di base. Da quando sono in vigore i servizi di prevenzione della trasmissione materno-infantile (PMTCT), disponibili dal 2003, il contagio si è quasi dimezzato: dal 40% dei bambini sieropositivi al 21%. E’ diminuito anche il numero di minorenni incinte e di conseguenza sono calate le nascite di bambini con Hiv. Tuttavia la maggior parte delle donne incinte preferisce partorire in casa, senza fare ricorso ai servizi di PMTCT, a causa delle condizioni in cui versano cliniche ed ospedali che non dispongono di fondi sufficienti per una assistenza decorosa: mancano posti letto, infermiere, risorse d’acqua.
“Le donne si rifiutano di raggiungere cliniche ed ospedali a causa dell’ambiente precario e della scarsa preparazione del personale sanitario” si legge in una nota di Sophia Mukasa Monico, coordinatrice nazionale dell’UNAIDS in Swaziland. Più di una donna Swazi su quattro che partorisce in casa non fa ricorso ai servizi di PMTCT. Inoltre atteggiamenti radicati e pratiche culturali alimentano ulteriormente la difficoltà di cambiamento, limitando il successo dei programmi di PMTCT, e contribuiscono ad aumentare il tasso di mortalità infantile di 85 decessi per mille nati vivi. Secondo le ultime direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sieropositività di una donna incinta si può determinare nel primo trimestre di gravidanza così da poter subito intervenire con successo con i servizi di PMTCT, ma la tradizione Swazi scoraggia le donne a parlare della loro gravidanza nelle prime 14 settimane, per paura di attirare sfortuna ed arrivare all’aborto spontaneo. Gli esperti sostengono che per consolidare i programmi sanitari è necessario integrare ai servizi di PMTCT un approccio più olistico. (AP) (13/7/2010 Agenzia Fides)


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