VATICANO - IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE: OGNI GIORNO IL CREDENTE DEVE SAPER SCORGERE I SEGNI DELL’AZIONE DIVINA NASCOSTA DAL FLUIRE DEL TEMPO

giovedì, 3 aprile 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - L’Udienza Generale di mercoledì 2 aprile si è svolta in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre ha incontrato pellegrini e fedeli ed ha continuato il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici della preghiera mattutina delle Lodi, commentando il Cantico “Inni al Signore vittorioso e salvatore” (Is 42,10-16). L’inno si apre con l’invito a “cantare al Signore un canto nuovo” dopo il ritorno dall’esilio di Babilonia, in quanto davanti al popolo ebraico si apre l’orizzonte della libertà. “Dopo il solenne invito al canto, il profeta fa entrare in scena il Signore, rappresentato come il Dio dell’Esodo, che ha liberato il suo popolo dalla schiavitù egiziana – ha spiegato il Santo Padre -. Entrato in scena, il Signore parla e le sue parole veementi intrecciano giudizio e salvezza. Egli comincia con il ricordare che «per molto tempo» ha «fatto silenzio», cioè non è intervenuto. Il silenzio divino è spesso motivo di perplessità per il giusto e persino di scandalo, come attesta il lungo grido di Giobbe. Tuttavia non si tratta di un silenzio che indica un’assenza, quasi che la storia sia lasciata in mano ai perversi e il Signore rimanga indifferente e impassibile. In realtà, quel tacere sfocia in una reazione simile al travaglio di una partoriente che s’affanna, sbuffa e urla. È il giudizio divino sul male, raffigurato con immagini di aridità, distruzione, deserto, che ha come meta un risultato vivo e fecondo. Infatti, il Signore fa sorgere un mondo nuovo, un’èra di libertà e di salvezza. A chi era cieco vengono aperti gli occhi perché goda della luce che sfolgora. Il cammino si fa agile e la speranza fiorisce, rendendo possibile continuare a confidare in Dio e nel suo futuro di pace e di felicità.” Infine il Santo Padre ha sottolineato: “Ogni giorno il credente deve saper scorgere i segni dell’azione divina, anche quando essa è nascosta dal fluire, apparentemente monotono e senza meta, del tempo.” (S.L.) (Agenzia Fides 3/4/2003; Righe 21 – Parole 338)


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