L’AMORE DEL PADRE E LA COMPRENSIONE DEI FRATELLI - di p. Antonio Leuci, missionario rogazionista.

giovedì, 3 aprile 2003

Se è stata grande l’insipienza del figliol prodigo che sperperò le sue sostanze “vivendo da dissoluto”, tanto più grande è la misericordia del Padre. Non solo lo attende pronto al perdono, ma gli corre incontro e gli fa festa “perché era perduto ed è stato ritrovato” (vedi Lc 15,17-18.20).
Leggiamo sempre con commozione questa parabola, quasi rigustando il sapore di cose lontane, forse perché nella quotidianità incontriamo più la durezza e l’egoismo che non la bontà e il perdono.
Ma come, nella fede, il perdono del Padre sussiste sempre (ed è questa per noi una grande riserva di speranza) così sappiamo che anche tra gli uomini sussiste sempre una silenziosa e quasi nascosta capacità di comprensione umana e di fraterno perdono.
Quando incontriamo persone buone, gentili, capaci di capire e perdonare, riprende quota il nostro ottimismo.
Ci sentiamo un po’ tutti nelle vesti del figlio che torna a casa, ma vorremmo anche, come il Padre, sorridere e far festa a tutti, anche a chi ci ha fatto soffrire. P. Antonio Leuci
(Agenzia Fides 3/4/2003 - Righe 12; Parole 171)


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