Benito De Marchi - L’ANNUNCIO MISSIONARIO DI DIO NELL’EUROPA DI OGGI - L’esperienza del «missionario di ritorno» - Edizioni EMI

mercoledì, 19 maggio 2004

Roma (Agenzia Fides) - Questo saggio di P. Benito De Marchi si divide in due parti fra loro
strettamente connesse: la prima di carattere descrittivo, la seconda di carattere propositivo. Il missionario "di ritorno" (p. De Marchi è stato per parecchi anni missionario in Malawi, poi è rientrato per insegnare a Londra) trova l'Europa da cui era partito e da cui la fede cristiana si era propagata in passato negli altri continenti, come una terra priva di Dio. Dio è scomparso dalla coscienza dell'uomo occidentale: non fa problema e non interessa. Non devono ingannare le tante vestigia del cristianesimo di ieri, né il rifiorire di una religiosità che è fortemente ambigua.
Che può dire la missione a questo mondo? Deve far rinascere nei cuori la domanda su Dio, reinventando il linguaggio. Non tanto parlare di Lui, ma farlo parlare dalla vita quotidiana delle comunità cristiane, che si fanno pellegrine accanto al cammino di ogni uomo e di ogni frammento di umanità. Si deve passare dalle "grandi narrazioni" ai gesti di prossimità per ogni persona e per ogni sua fragilità. Occorre rilanciare l'utopia evangelica come capacità di sognare insieme il sogno di Dio, per una critica profetica all'impero oppressivo del mercato. E allo stesso tempo chiamare gli oppressi da questo mercato, anche dentro l'Europa, ad aprire la loro esperienza di dolore in atti di amore, perché diventi fonte di riconciliazione e di pace. La missione muove così in Europa i primi passi, come se il Cristianesimo tornasse nella culla per poter crescere rinnovato. (S.L.) (Agenzia Fides 19/5/2004 - Righe 16; Parole 254).


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