VATICANO - Silvestro II Papa Scienziato e Homo Europeus: Giornata di chiusura del millenario della morte di colui che intuì con spirito profetico l’importanza di un’Europa allargata ad Est e saldamente fondata su radici cristiane

martedì, 11 maggio 2004

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Una giornata di studio promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura per ricordare l’originale figura di Gerberto d’Aurillac: scienziato, musicologo, grande docente e primo papa francese giunto al soglio pontificio nel 999 con il nome di Silvestro II. L’iniziativa, che si colloca ad un anno di distanza dalla giornata di apertura del millenario del papa scienziato, morto il 12 maggio del 1003, intende valorizzare la vasta e poliedrica cultura di questo eccezionale homo europeus, che intuì con spirito profetico l’importanza di un’Europa allargata ad Est e saldamente fondata su radici cristiane. Proprio alla luce del momento storico in cui viviamo, risulta particolarmente significativo ricordare il gesto di Gerberto, il quale mille anni fa si fece promotore dell’istituzione di Chiese nazionali in Polonia e Ungheria.
Autentico precursore della scienza sperimentale, Gerberto diede un contributo fondamentale all’inserimento delle scienze nel curriculum universitario e fu inoltre il primo ad introdurre in Europa l’astrolabio per l’osservazione astronomica, favorendo quel processo di apertura del mondo occidentale alle scoperte scientifiche arabe che costituisce una delle peculiarità del nostro Medioevo.
In Gerberto fides et ratio, spirito scientifico e dimensione religiosa convivono e si fondono felicemente, indicando anche agli scienziati di oggi che è possibile fare ricerca ed essere uomini di fede senza che una dimensione limiti l’altra. Riflettere su quest’uomo offre quindi alla Chiesa un’importante opportunità per continuare quel dialogo tra fede e scienza al quale ha dato grande impulso la Commissione istituita da Giovanni Paolo II sul cosiddetto “caso Galileo”. Presieduta dal Card. Paul Poupard, la Commissione ha concluso i lavori nel 1992 riconoscendo “con lealtà i torti” subiti da Galileo da parte della Chiesa cattolica a causa di un “errore soggettivo di giudizio”.
(AP) (11/5/2004 Agenzia Fides; Righe:26; Parole:317)


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