AFRICA/KENYA - ANCORA EMERGENZA PER L’ALLUVIONE, IL PAESE SI INTERROGA SU COME EVITARE TRAGEDIE FUTURE

mercoledì, 7 maggio 2003

Nairobi (Agenzia Fides) - È ancora difficile tracciare un bilancio preciso del numero delle vittime e dei danni provocati dalle inondazioni che hanno colpito il Kenya alla fine di aprile. Finora si contano una trentina di morti e un milione di senzatetto, ma molte zone sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi.
“La fase di emergenza è appena cominciata, ma il Paese già si interroga su come evitare in futuro episodi del genere” dicono fonti locali contattate dall’Agenzia Fides a Nairobi. “Il Kenya vive tra due minacce opposte: la siccità e le inondazioni. Per affrontare queste due emergenze occorre una politica dell’acqua che finora è mancata. I precedenti governi non hanno mai formulato piani per la gestione dei fiumi e dei laghi, lasciando il paese in una situazione difficile. Il nuovo governo ora sarà costretto ad affrontare la questione. In questo senso l’ultimo disastro può essere uno stimolo per avviare lo studio di una politica delle acque. Il credito che questo governo incontra a livello internazionale dovrebbe rendere più facile reperire presso le istituzioni internazionali i capitali necessari a implementare il piano” .
“Un piano di gestione delle acque” aggiungono le fonti dell’Agenzia Fides “appare urgente vedendo le campagne allagate, sapendo che tutta quest’acqua non sarà recuperata per usi futuri, ma andrà sprecata. Quindi la prossima emergenza potrà benissimo essere la siccità. È uno dei paradossi di questo bellissimo paese. Finora solo alcune diocesi cattoliche hanno avviato progetti per fornire acqua ai contadini; si tratta di progetti senz’altro meritevoli ma parziali. Solo il governo può promuovere un progetto nazionale di ampio respiro”. (L.M.) (Agenzia Fides 7/5/2003 righe 24 parole 281)


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