AFRICA/KENYA - Scontro sui poteri presidenziali. Il governo si ritira dalla Conferenza nazionale sulla riforma della Costituzione

mercoledì, 17 marzo 2004

Nairobi (Agenzia Fides)-“È un momento difficile per la vita politica del Kenya” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale contattata a Nairobi, commentando lo stallo verificatosi nel dibattito sulla riforma della Costituzione, dopo che il governo si è ritirato dalla Conferenza nazionale sulla riforma della Carta costituzionale. La Conferenza aveva redatto una progetto di Costituzione che limita di molto i poteri del Presidente. “La riduzione dei poteri presidenziali era stata proposta durante la campagna elettorale dall’attuale coalizione al governo. All’epoca, l’ex Presidente Arap Moi era visto dalla maggior parte dei keniani, come un despota e la maggior parte della gente vedeva con favore una diminuzione dei poteri presidenziali. La politica di rinnovamento avviata dal nuovo Presidente, Mwai Kibaki (eletto alla fine del 2002), ha trovato larghi consensi nel paese. Molti si chiedono dunque se sia opportuno ridurre i poteri presidenziali proprio adesso che sono utilizzati a beneficio dell’intera nazione” afferma la fonte di Fides.
“Il progetto presentato dalla Commissione costituzionale prevede un Presidente con funzioni di rappresentanza, un primo ministro capo dell’esecutivo, e un parlamento con potere di revocare il mandato al premier. Si tratta di una svolta radicale rispetto all’attuale Costituzione che conferisce diversi poteri al Presidente, e molti keniani si domandano se il paese è pronto ad accettare un simile cambiamento”dice la nostra fonte. “Tra i progetti alternativi in esame, vi è quello di adottare un modello simile a quello francese, con Presidente e Primo Ministro che si dividono i poteri dell’esecutivo. Bisogna però tenere conto della specificità keniana. Se si crea una divisione tra Presidente e Premier, che rappresentano zone ed etnie diverse del paese, si rischia di reintrodurre nel dibattito politico lo scontro tribale e localistico. Il sistema politico rimarrebbe bloccato e si creerebbe un clima di forte tensione sociale”.
“Per questi motivi occorre essere prudenti nello scegliere il nuovo modello costituzionale” dice la fonte di Fides. “Purtroppo la coalizione governativa appare meno coesa rispetto a qualche mese fa, e si è creato un clima di profonda incertezza sul futuro delle riforme costituzionali”.
La decisione della Commissione di presentare un progetto costituzionale che indebolisce i poteri presidenziali rovescia le conclusioni del Consensus Building Committee, che aveva proposto l’adozione di una Costituzione con un Presidente dotato di forti poteri. Il Consensus Building Committee era incaricato di presentare una prima bozza costituzionale che deve essere poi approvata dalla Conferenza nazionale. Il Consensus Building Committee è presieduto da Mons. Philip Sulumeti, Vescovo di Kakamega, che, secondo la fonte di Fides, “è apprezzato da tutti per il suo equilibrio e la sua imparzialità”. (L.M.) (Agenzia Fides 177372004, righe 37 parole 445)


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