AFRICA/COSTA D’AVORIO - COSTA D’AVORIO, OLTRE LA GUERRA IL MORBO DI BURULI. I CAPPUCCINI IN PRIMA LINEA NELLA CURA

lunedì, 28 aprile 2003

Abidjan (Agenzia Fides)- “Abbiamo oltre 95 ammalati di Ulcera di Buruli, curati dal nostro centro sanitario” dicono all’Agenzia Fides i Padri Cappuccini da Abidjan. “Questo centro operava nella città di Man, nell’ovest del paese, ma a causa della guerra siamo stati costretti a spostarlo qui ad Abidjan. Abbiamo trasformato il nuovo Convento cappuccino, che ancora dovevamo inaugurare, in un sanatorio provvisorio per assistere i malati”.
L’Ulcera di Buruli è una malattia scoperta nel 1948 a Buruli (Uganda) e provoca piaghe che se non curate possono causare la paralisi degli arti, quando raggiunge i centri nervosi. La malattia è provocata da un microrganismo che non è stato ancora individuato. “Il nostro centro” dicono i Padri Cappuccini “collabora con l’Istituto Pasteur di Abidjan e con quello di Parigi per cercare sempre nuove cure contro il morbo. In Costa d’Avorio da alcuni anni la malattia si è diffusa soprattutto nelle regioni occidentali. Dal 1996, anno nel quale abbiamo aperto il centro ad oggi, abbiamo curato con successo diverse centinaia di ammalati, anche se vi sono stati alcuni casi di ricaduta. Il trattamento che adottiamo consiste nel fare in modo che la piaga si esaurisca in modo da poter poi operare un trapianto di pelle sulla zona colpita. I nostri Padri sono infermieri specializzati, mentre i medici sono impiegati dello stato. Accanto a loro vi sono tante persone che svolgono servizi umili, ma importantissimi, come tenere pulito il pavimento perché il morbo non si diffonda”. (L.M.) (Agenzia Fides 28/4/2003 righe 22 parole 261)


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