ASIA/NEPAL - BILANCIO DEL 2003: FRA VIOLENZE, TRAUMI, DIFFICOLTÀ DI SOPRAVVIVENZA, LA CHIESA RESTA A FIANCO DELLA POPOLAZIONE, SPERANDO NELLA PACE – APRIRÀ il 2 GENNAIO 2004 UN NUOVO CENTRO PASTORALE PER I GIOVANI A KATHMANDU

venerdì, 19 dicembre 2003

Kathmandu (Agenzia Fides) – Il 2003 è stato un anno difficile, segnato dalla violenza. Molte famiglie sono state coinvolte in assalti e uccisioni: accanto a loro continua ad essere presente la piccola comunità cattolica nepalese (6.000 fedeli su 23 milioni di abitanti), che condivide gioie e dolori della gente. Lo racconta in una accorata testimonianza inviata all’Agenzia Fides, il gesuita p. Pius Perumana pro-Prefetto Apostolico in Nepal.
Tracciando un bilancio del 2003, p. Perumana ha notato che “esso sarà ricordato in Nepal come uno dei più difficili fra gli ultimi anni. E’cominciato con un’esplosione di violenza, poi c’è stato un raggio di speranza con la tregua annunciata a fine gennaio fra i ribelli maoisti e il governo, e con l’inizio dei colloqui. Ma poi la rottura delle trattative, alla fine di agosto, ha segnato un triste ritorno alle ostilità”.
Il gesuita ha detto a Fides: “Violenze, estorsioni, uccisioni hanno coinvolto ormai 9.000 persone. Quel che è peggio è vedere che questa situazione si protrae, e provocherà altre vittime. Molte famiglie hanno perso i loro cari, anche le loro case o le loro proprietà. Che Natale passeranno, dopo aver subito il trauma di aver visto i loro amati fratelli o figli uccisi di fronte ai loro occhi? Diciamo con fede che il Natale ci ricorda che il Signore non ci abbandonerà”.
“La Chiesa – continua p. Pius nella testimonianza rilasciata a Fides – con i suoi sacerdoti, suore e missionari, ha vissuto con la popolazione del Nepal attraverso queste sofferenze. Numerose nostre istituzioni, scuole, ambulatori hanno subito ricatti a scopo di estorisione o attacchi. Fra gli episodi più gravi, l 19 settembre è stata attaccata e distrutta la missione di Okhrey, a Dharan, 500 km a sud della capitale, gestita dalle Suore Loretane. Tre scuole cattoliche in distretti di montagna, sottoposte a minacce, hanno dovuto chiudere. Nonostante tutto, non ci siamo arresi, ma continuiamo a servire il popolo di questa terra, condividendone gioie e dolori. Intanto abbiamo approntato il nuovo Centro Pastorale a Kathmandu, che comincerà ufficialmente le attività per i giovani il 2 gennaio”.
Proprio sul finire dell’anno, il governo di Kathmandu, alla ricerca di un accordo con i ribelli, ha annunciato che garantirà un’amnistia ai ribelli che si arrenderanno entro il 12 febbraio 2004, ottavo anniversario dell’inizio della guerriglia che ha impoverito il paese, causato paura e sfollamento di civili, allontanato il turismo.
(PA) (Agenzia Fides 19/12/2003 lines 38 words 428)


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