Asia/Iraq - Le speranze degli Iracheni nelle parole di un sacerdote siriaco: “cristiani dell’occidente, non abbandonateci”

mercoledì, 16 aprile 2003

Baghdad (Agenzia Fides)- “La Pasqua del 2003 per i cristiani dell’Iraq è una Pasqua di forte attesa, di speranza e di grandi sogni” dice all’Agenzia Fides P. Nizar Semaan, sacerdote siriaco della diocesi di Ninive “Questa Pasqua coincide con la nascita di un nuovo Iraq che ancora nessuno sa quale volto avrà. Il messaggio che voglio affidare ai cristiani dell’occidente è di non abbandonarci. Tutti i cristiani desiderano un Iraq che sia unito, libero e democratico. Uno stato laico che rispetti tutti i gruppi religiosi, qualunque sia la loro consistenza numerica, e le diverse etnie che rendono così ricco di culture e tradizioni diverse il nostro paese. Noi cristiani iracheni chiediamo di essere liberi di celebrare il culto senza nessun impedimento, d’essere uguali di fronte alla legge sia nei diritti che nei doveri, al pari di tutti i cittadini iracheni. Questo significa anche avere la possibilità di essere rappresentati nel nuovo governo e nel nuovo parlamento. Per questo difendiamo la democrazia e il pluralismo politico”.
In Iraq i cristiani sono circa 800.000, pari a circa il 3 % della popolazione, suddivisi in cattolici e ortodossi. Il 70% dei cristiani iracheni appartiene alla chiesa Caldea.. La comunità cattolica irachena è suddivisa in quattro riti: Caldeo, Latino, Armeno, Siro-cattolico. Per un approfondimento delle religione in Iraq si veda il dossier Fides, disponibile su www.fides.org. (L.M.) (Agenzia Fides righe 21, parole 244)


Condividi: