“IL ROSARIO MISSIONARIO: UNA PREGHIERA ALLA REGINA DEGLI UMILI E DEI POVERI” - UN ARTICOLO DI P. PICUCCI RICOSTRUISCE LA STORIA, IL SIGNIFICATO E LA DIFFUSIONE DEL ROSARIO MISSIONARIO

venerdì, 31 ottobre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Al termine di una memorabile udienza concessa alla vigilia dell'Epifania del 1959 alla comunità dell'allora «Propaganda Fide», il beato Giovanni XXIII, rievocando i suoi primi passi come Presidente delle Pontificie Opere Missionarie in Italia, confidò quale fosse il metodo da lui usato nella recita del Santo Rosario. «Quando ero Delegato Apostolico in Bulgaria, Turchia e Grecia — disse — pregavo molto per quelle nazioni. Quando fui nominato Nunzio in Francia, dovevo ricordare naturalmente la “figlia primogenita” della Chiesa. Eletto Patriarca di Venezia, era obbligo ricordare tutta la diocesi, senza però dimenticare le precedenti nazioni. Ora che sono Papa... debbo pregare per tutte le nazioni del mondo, ma le preghiere sono sempre le stesse: il Breviario e il santo Rosario. Non posso moltiplicare le preghiere col moltiplicarsi delle responsabilità, quindi ora faccio così: recito il Rosario missionario, ricordando nelle varie decine l'Europa, l'Asia, l'Africa, l'America e l'Oceania». Un Rosario del genere non era una realtà nuova, dato che il Cardinale Fumasoni Biondi, Prefetto di «Propaganda Fide», aveva benedetto e approvato il Rosario missionario qualche tempo prima, dicendo di ammirare «l'ingegnosa maniera di dare alle persone una coscienza missionaria attraverso la crociata mondiale del Santo Rosario missionario», usato anche da lui. Com'è noto, il Rosario missionario, nato da un'idea del noto Vescovo americano Fulton Sheen, che inizialmente lo pensò come una preghiera per i vari continenti, si compone di una corona che ha le cinque decine di colore diverso, legato a situazioni antropologiche o geografiche.” (S.L.) (Agenzia Fides 31/10/2003 – Righe 20; Parole 262)


Condividi: