AFRICA/KENYA - LE INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO AL CENTRO DELLA RIUNIONE REGIONALE DEL NEPAD (NUOVA ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO DELL’AFRICA)

martedì, 28 ottobre 2003

Nairobi (Agenzia Fides)- La politica di sviluppo dell’Africa orientale sarà al centro della riunione regionale del NEPAD (Nuova Associazione per lo Sviluppo dell’Africa), che si apre domani 29 ottobre a Nairobi, capitale del Kenya. Alla riunione partecipano i capi di stato e di governo di Burundi, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Mauritius, Rwanda, Sudan, Somalia, Tanzania e Uganda. Verrà discusso un documento preparato da esperti degli 11 paesi partecipanti alla riunione e che affronta i modi per far uscire la regione dal sottosviluppo. Tra i problemi che frenano lo sviluppo dei paesi africani gli esperti citano: mancanza di infrastrutture, disoccupazione, basso flusso di capitali, mancanza di accesso ai mercati mondiali per i prodotti agricoli locali. Un altro grande punto interrogativo che pesa sul futuro dell’Africa è la diffusione di malattie quali AIDS e malaria, che sottraggono fondamentali risorse umane all’economia di paesi già molto poveri e carenti di giovani istruiti.
I partecipanti all’incontro si sono dati come priorità il miglioramento delle infrastrutture regionali. Verrà anche discusso un piano per una rete di fibre ottiche collegante l’Africa al resto del mondo.
La Nuova Associazione per lo Sviluppo dell’Africa (New Partnership for Africa's Development- NEPAD) viene fondata, ad Abuja (Nigeria) nell’ottobre 2001, dai capi di Stato e di governo di Sudafrica, Nigeria, Senegal, Algeria ed Egitto. L’obiettivo è quello di ridurre l’abissale differenza di livelli di vita tra l’Africa e il resto del mondo. Poche cifre bastano da sole a illustrare la situazione: la vita media di un africano è di 54 anni contro gli oltre 70 di un europeo; solo il 58% degli africani ha accesso all’acqua potabile; vi sono 18 linee telefoniche per 1000 africani contro le 567 ogni 1000 abitanti dei paesi più sviluppati.
La nascita del NEPAD è stata ricordata di recente da Mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, nel suo interevento all’Assemblea generale dell’ONU. Mons. Migliore invitato i paesi più ricchi ad un’azione “coraggiosa e generosa” per la cancellazione del debito estero di quelli più poveri e di destinare lo 0,7% del Prodotto Interno Lordo all’aiuto allo sviluppo.
(L.M.) (Agenzia Fides 28/10/2003, righe 32 parole 365)


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