AFRICA/GUINEA BISSAU - SULL’ASSALTO DI VENERDÌ SCORSO ALLA CASERMA DI MANSOA LA TESTIMONIANZA DI P. SCIOCCO

lunedì, 29 settembre 2003

Bissau (Agenzia Fide). È tornata la calma in Guinea Bissau dopo il fallito tentativo di un gruppo armato di assalire l’arsenale della caserma di Mansoa. “L’esercito sta cercando gli assalitori e nel nord del paese si nota una forte presenza militare” dice all’Agenzia Fides, P. Davide Sciocco, missionario del PIME, da Mansoa, a una cinquantina di chilometri dalla capitale, Bissau. “Non vi sono però ostacoli alla circolazione, la gente si reca al lavoro anche se rimane una certa apprensione”.
Nella notte di venerdì, 26 settembre, una cinquantina di persone hanno attaccato l’importante caserma di Mansoa, cercando di impossessarsi delle armi dei militari. Nel corso dell’attacco, respinto dai soldati della guarnigione, sono morti due assalitori, e alcuni di loro sono stati arrestati. P. Sciocco ricorda a Fides le fasi dell’attacco: “La missione é a 150 metri dalla caserma, quindi sentivo tutto, persino le voci dei militari che inseguivano gli assaltanti. La sparatoria é continuata fino alle 7.30. Alle 8.00 sono entrato in caserma, e ho chiesto cosa era successo. Ho visto pure due persone stese e coperte. Il comandante come sempre é stato molto gentile con me, e ha spiegato che c'è stato un assalto di una cinquantina di persone armate, legate al Generale Ansumane Mané, che guidò la rivolta del '98 contro il Presidente Nino Viera. Mané venne poi ucciso nel novembre 2000, ma un gruppo gli é rimasto fedele. A sorpresa proprio questo gruppo ha attaccato, e per poco non riusciva a impossessarsi del deposito delle armi, il che avrebbe permesso loro di avere il controllo della caserma, una delle più importanti della Guinea Bissau, e la più strategica all'interno del Paese”. “Il capo degli assalitori lo ho conosciuto di persona, perché dopo la morte di Mané ho negoziato la sua consegna alle autorità, in cambio della garanzia della sua incolumità personale. Dopo qualche tempo è stato rilasciato. È una persona apparentemente ragionevole, proveniente dalla stessa etnia del generale ucciso” afferma p. Sciocco.
Domenica 28 settembre, si è insediato il governo provvisorio che dovrà portare il paese alle elezioni parlamentari entro sei mesi e a quelle presidenziali entro un anno. I capi della giunta militare, che governo il paese dopo il golpe del 14 settembre, hanno nominato il nuovo Presidente della Repubblica e il primo ministro. Si tratta di Henrique Rosa, un imprenditore, e di Antonio Artur Sanha. Le nomine giungono al termine di difficili trattative tra la giunta militare e i partiti dell’opposizione. “Mentre il Presidente della Repubblica è una persona nota e rispettata da tutti per la sua integrità, la nomina del nuovo primo ministro ha suscitato qualche polemica” dice p. Sciocco. “I partiti sono divisi, ma almeno si dialoga e non si spara. Bisogna ricordare poi che è già iniziata la campagna elettorale, e tutte le formazioni politiche si stanno preparando per vincere le prossime elezioni.”
(L.M.) (Agenzia Fides 29/9/2003 righe 36 parole 486)


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