Il CRISTIANESIMO E LA SFIDA DEI MASS MEDIA:La televisone di pochi e il bene di molti,colloquio con il Prof. Armando Fuamagalli

mercoledì, 9 agosto 2006

La televisone di pochi e il bene di molti

a cura di Bruno Mastroianni

Come funzionano i mass media? Quali contenuti veicolano? In che modo influiscono sulla vita degli spettatori? Benedetto XVI, in occasione della giornata delle comunicazioni sociali, ha esortato i cristiani a rinnovare gli “sforzi volti ad aiutare quanti operano nel mondo dei mezzi di comunicazione sociale a promuovere ciò che è buono e autentico, in particolare a proposito del significato dell'esistenza umana e sociale, e a denunciare ciò che è falso, soprattutto tendenze dannose che rovinano il tessuto di una società civile degna della persona umana”. Per rispondere a questa sfida, a cui sono chiamati tutti i cristiani, è innanzitutto necessario conoscere quali sono le dinamiche che determinano la produzione e la diffusione dei contenuti. Ci siamo rivolti, a questo proposito, al prof. Armando Fumagalli, esperto di mass media e docente di Semiotica all’Università Cattolica di Milano. Nell’interessante colloquio, che riportiamo per intero, Fumagalli delinea il quadro delle logiche in cui si muovono i mezzi di comunicazione: il cinema e le fiction televisive propongono modelli che influiscono sulla vita di tutti i giorni degli spettatori. Modelli che, sebbene presentati come universali, derivano da visoni del mondo culturalmente determinate, che appartengono ai “pochi” che decidono i contenuti dei media e che non sempre corrispondono al modo di pensare della gente comune. È proprio in questo settore che gli sforzi vanno concentrati: su quel bisogno che l’uomo ha di riconoscersi in storie buone, che diano senso all’esistenza. Il pubblico partecipa in modo empatico alle vicende dei personaggi, con i quali instaura una sorta di intimità. Le storie che appassionano non sono puri divertissements, coinvolgono l’intelligenza e la sensibilità, portano a gioire, a imparare, a capire di più. Il desiderio di storie è un riflesso del profondo desiderio umano di avere dei percorsi di vita, alla ricerca del senso dell’esistenza. Non è detto insomma che il pubblico si accontenti solo di superficialità, anche prodotti che mostrano una visione costruttiva dell’uomo, della vita e della società, possono trovare il loro spazio sui mezzi di comunicazione di massa.


Sommario:

LA TELEVISIONE DI POCHI E IL BENE DI MOLTI, colloquio con il Prof. Armando Fuamagalli
- La media élite: idee di pochi destinate a molti
- I modelli di vita
- La televisione regina dei media
- Le storie che danno senso alla vita
- Storia della televisione
- Modelli di vita problematici
- Valori cristiani e modelli di radicalismo illuminista
- Il cristiano protagonista dei media


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