AFRICA/MAROCCO - “Garantire i diritti dei rifugiati nella lotta all’immigrazione clandestina” afferma l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati alla Conferenza ministeriale euroafricana su migrazioni e sviluppo

martedì, 11 luglio 2006

Rabat (Agenzia Fides)- L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres ha oggi esortato i governi e le organizzazioni regionali, internazionali e non governative a collaborare al fine di sostenere i diritti dei rifugiati e dei migranti nell'ambito dei flussi migratori misti. Enunciando i dieci punti di un piano d'azione, nel corso della Conferenza ministeriale euroafricana su migrazioni e sviluppo che si svolge nella capitale del Marocco Rabat, Guterres ha osservato che gli attuali spostamenti di popolazione dall'Africa verso l'Europa, a causa del loro carattere irregolare, pongono una serie di sfide agli stati africani ed europei.
Secondo l’Alto Commissario, il meeting di Rabat - che ha visto riuniti i rappresentanti di 60 stati europei ed africani - ha rappresentato un forum importante per esplorare due temi importanti e correlati, quelli delle migrazioni e dello sviluppo. Citando una dichiarazione delle Nazioni Unite, Guterres ha aggiunto che il diritto allo sviluppo è “un diritto inalienabile dell’uomo in virtù del quale ogni persona umana e tutti i popoli hanno il diritto di partecipare e di contribuire ad uno sviluppo economico, sociale,culturale e politico, in cui tutti i diritti dell'uomo e tutte le libertà fondamentali possano essere pienamente realizzati”.
”Proprio perché non possono esercitare il loro diritto allo sviluppo, così tante persone - tra cui migranti in cerca di un miglior tenore di vita e rifugiati in cerca di sicurezza - si sentono costrette a lasciare il proprio Paese e spostarsi altrove”ha aggiunto Guterres.
“Se da un lato dobbiamo mantenere questa fondamentale distinzione tra rifugiati e migranti, allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che entrambe le forme di spostamento hanno spesso le proprie radici nel più ampio problema del sottosviluppo. Mi auguro che questa conferenza consentirà agli Stati africani ed europei di formulare approcci collaborativi alla sfida dello sviluppo, approcci che possano contribuire a fare in modo che le persone migrino a seguito di una scelta piuttosto che per necessità”.
L’Alto Commissario ha quindi esortato a prestare una “particolare attenzione” al fenomeno dei cosiddetti “flussi misti” nell'ambito dei quali si spostano sia migranti che rifugiati, seguendo rotte e modalità di trasporto simili. Tali spostamenti vengono definiti “irregolari” poiché spesso avvengono senza la necessaria documentazione e di frequente coinvolgono trafficanti di esseri umani. Le persone che si muovono in questa maniera spesso mettono a rischio la propria vita, sono obbligate a viaggiare in condizioni disumane e possono essere oggetto di sfruttamento ed abuso. Gli Stati considerano tali flussi come una minaccia alle proprie sovranità sicurezza.
“Se da un lato riconosciamo le difficoltà che tali spostamenti pongono agli Stati in termini di sicurezza locale e nazionale, dobbiamo allo stesso tempo far sì che le misure prese per arginare l'immigrazione irregolare non impediscano ai rifugiati di ottenere la protezione internazionale di cui hanno bisogno e alla quale hanno diritto ha concluso l’Alto Commissario.
La Conferenza di Rabat si propone di adottare una strategia globale per fare fronte all'immigrazione clandestina. Vi partecipano i Ministri degli Esteri di 57 Paesi, 30 europei e 27 africani. (L.M.) (Agenzia Fides 11/7/2006 righe 43 parole 530)


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