AFRICA - Darfur, Somalia, crimini commessi dall’ex dittatore ciadiano Habré: l’Unione Africana riafferma la volontà di agire in prima persona

lunedì, 3 luglio 2006

Banjul (Agenzia Fides)- Sudan, Somalia e il destino dell’ex Presidente ciadiano Hissène Habré sono stati al centro del vertice dell’Unione Africana (UA) che si è concluso ieri, domenica 2 luglio, a Banjul, capitale del Gambia.
La decisione più rilevante presa dai capi di Stato e di governo africani è quella di prolungare la missione militare dell’Unione Africana nel Darfur fino alla fine del 2006. “Accogliendo la richiesta del Segretario Generale della Nazioni Unite, l’Unione Africana continuerà a svolgere la sua missione fino alla fine dell’anno” ha annunciato Denis Sassou Nguesso, Capo dello Stato del Congo (Congo Brazzaville) e Presidente di turno dell’UA. Il prolungamento della missione dell’UA dovrebbe permettere alle Nazioni Unite di organizzarsi in modo da prenderle il posto delle truppe africane entro l’inizio del prossimo anno.
La missione dell’UA nella tormentata regione sudanese doveva terminare entro la fine di settembre di quest’anno. Il Darfur dal febbraio 2003 è teatro di un sanguinoso conflitto civile che ha provocato almeno 300mila morti e più di 2 milioni di sfollati interni e di rifugiati nel confinante Ciad. La missione dei 7mila soldati africani consiste nel proteggere la delegazione di osservatori civili che devono verificare il rispetto delle tregua tra le parti. Il territorio del Darfur è però talmente vasto che 7mila militari e poche migliaia di osservatori non sono sufficienti a tenere sotto controllo tutta l’area. Per questo motivo le Nazioni Unite, su impulso degli Stati Uniti, sono intenzionate a inviare un contingente militare più robusto, dotato di mezzi adeguati per il controllo di questo vasto territorio.
Il summit dell’UA ha anche affrontato la questione della Somalia, dopo la presa del potere da parte delle cosiddette Corti Islamiche. Il Presidente Sassou Nguesso ha definito la situazione somala “una tragedia”, mentre il vertice dell’UA ha espresso il proprio sostegno all’invio di una forza di pace regionale sotto l’egida dell’IGAD (l’associazione degli Stati dell’Africa Orientale). “Abbiamo deciso che l’Unione Africana, insieme a gruppi regionali come l’ IGAD, devono prendere in mano la situazione somala. L’Unione Africana darà il suo appoggio al governo somalo provvisorio, e invita la comunità internazionale a unirsi a noi nel sostenerlo e, allo stesso tempo, a favorire il dialogo in Somalia” ha detto il Presidente dell’UA.
L’UA ha preso anche una difficile decisione nei confronti dell’ex dittatore ciadiano Hissène Habré, da anni in esilio in Senegal, che è accusato di crimini contro l’umanità commessi durante gli anni della sua presidenza (1982-1990). Habré è ricercato dalla giustizia del Belgio (Paese la cui legislazione permette di perseguire crimini dell’umanità commessi in ogni parte del mondo), che ha chiesto la sua estradizione al Senegal. “Abbiamo ritenuto che siamo in condizioni migliori per giudicarlo e penso che non dobbiamo sfuggire alle nostre responsabilità” ha detto il Presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, annunciando che Habré sarà processato dalla giustizia del suo Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 3/7/2006 righe 40 parole 493)


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