AFRICA/COSTA D’AVORIO - Una radio e un quotidiano cattolico in vista della riconciliazione nazionale: l’annuncio al termine dell’Assemblea Plenaria dei Vescovi della Costa d’Avorio

venerdì, 30 giugno 2006

Abidjan (Agenzia Fides)- La Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio si appresta a lanciare un quotidiano cattolico (“La Nouvelle”) e una radio cattolica estesa a tutto il territorio nazionale (“La Voix de l’Evangile”). L’annuncio è stato fatto al termine dell’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale ivoriana che si è tenuta domenica 25 giugno ad Abidjan. Con questa iniziativa i Vescovi hanno voluto riaffermare il loro impegno per la pace e la riconciliazione nazionale, in un Paese diviso dal 2002.
Tra i temi discussi dai Vescovi, vi era la situazione nel nord del Paese, ancora controllato dai ribelli delle Forze Nuove. I Vescovi si sono detti soddisfatti per i buoni risultati scolastici registrati nelle scuole cattoliche nelle zone sotto il dominio dei ribelli. Malgrado la crisi che dura dal settembre 2002, infatti, i risultati degli alunni del nord sono superiori alla media nazionale. I Vescovi hanno però deplorato la violenza che scuote la scuola ivoriana.
Nonostante la situazione d’instabilità che caratterizza il nord-ovest della Costa d’Avorio, la Chiesa cattolica non ha mai abbandonato la popolazione a se stessa, continuando a offrire un sostegno spirituale e materiale. In particolare sacerdoti e missionari assicurano i servizi di base, sanitari ed educativi.
I Vescovi hanno invitato la Commissione “Giustizia e Pace” ad avviare nuove iniziative per incoraggiare la riconciliazione nazionale e la pace.
La Costa d’Avorio sta vivendo nell’attesa delle elezioni generali di ottobre che dovrebbero avviare una nuova era e portare alla riunificazione del Paese. In vista delle elezioni è stato costituito un apposito comitato (“Comité de pilotage”) incaricato di seguire il processo di registrazione della popolazione. Permangono, però, alcune difficoltà sul piano militare. I negoziati tra l’esercito regolare e il comando delle forze ribelli, che si svolgono a Bouaké (la “capitale” ribelle nel centro-nord) si sono arenati su alcune richieste presentate dagli insorti. In particolare, i militari delle Forces armées des Forces nouvelles (FAFN, l’esercito della ribellione) chiedono la costituzione di uno Stato Maggiore integrato, il riconoscimento dei gradi dei militari delle FAFN che saranno integratri nell’esercito regolare e il pagamento degli stipendi arretrati. Una buona parte dei quadri della ribellione, infatti, è costituita da elementi delle forze armate nazionali che si sono ammutinati e che ora chiedono di essere reintegrati nell’esercito regolare. Le due delegazioni hanno deciso comunque di proseguire le trattative per trovare un’intesa sul disarmo.
Sul piano civile il “Comité de pilotage” sta per avviare il processo di registrazione della popolazione al fine di creare le liste elettorali. Una prima fase prevede il riconoscimento da parte di funzionari statali, in collaborazione con i notabili locali, delle persone senza documenti con un’età superiore ai 13 anni. In una seconda fase, verranno distribuite carte d’identità a tutti coloro che ne avranno diritto.
La situazione rimane però tesa nell’ovest del Paese dove, almeno nove persone sono rimaste uccise, nella cosiddetta “zona di fiducia” che separa la zona governativa da quella in mano ai ribelli. (L.M.) (Agenzia Fides 20/6/2006 righe 42 parole 509)


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