EUROPA/BOSNIA ERZEGOVINA - Secondo viaggio umanitario per portare aiuti e solidarietà all’Ospedale di Banja Luka

mercoledì, 28 giugno 2006

Roma (Agenzia Fides) - Parte oggi 28 giugno, da Cesena, il secondo viaggio umanitario per portare aiuti e solidarietà all’Ospedale di Banja Luka in Bosnia Erzegovina, città ancora drammaticamente segnata dalla guerra che tra il 1992 e il 1995 ha insanguinato i Balcani.
Si tratta della seconda tappa del percorso di solidarietà a favore dell’ospedale bosniaco avviato a marzo con la firma del protocollo d’intesa sottoscritto dal direttore generale dell’Azienda USL di Cesena Maria Basenghi, e dal coordinatore del Comitato “Tuttinsieme” e presidente della Croce Verde di Meldola e Predappio, Ferdinando Avenali.
Già lo scorso 8 marzo era partita la prima spedizione umanitaria dei volontari della Croce Verde per trasportare materiale sanitario e arredi al Centro Clinico della città bosniaca.
Il ritorno in Italia è previsto per sabato 2 luglio. All’Ospedale Civile di Banja Luka verranno donate numerose attrezzature sanitarie tra cui lettini e lampade da vista, monitor, defibrillatori, lampade a raggi infrarossi ed elettrocardiografi. Nel futuro invece, oltre a sostenere altri dipendenti, in particolare medici e infermieri, che intendano aderire a titolo volontario all’iniziativa, l’Azienda USL di Cesena si impegna a realizzare ulteriori, eventuali, interventi richiesti dal Centro Clinico di Banja Luka che verranno concordati con il Comitato Tuttinsieme.
L’intervento umanitario a Banja Luka è partito da una segnalazione del governo centrale della Bosnia in merito alle condizioni della clinica psichiatrica della città. Dai vari sopralluoghi effettuati era emersa la necessità di un intervento su tutto il centro sanitario della città composto da una clinica psichiatrica, da una clinica chirurgica e da un centro clinico generale, per un totale di 1000 posti letto.
Il Comitato “Tuttinsieme” riunisce numerose associazioni di volontariato, aziende private, Istituzioni e privati cittadini. Costituito nel 1999 per far fronte all’emergenza Kosovo, il Comitato opera in diverse città con obiettivi umanitari ai quali collaborano tutte le realtà che vi fanno parte. Nei suoi interventi, segue le operazioni in tutte le fasi: dal sopralluogo sul posto all’elaborazione del progetto, dalla raccolta, stoccaggio e trasporto sul posto degli aiuti fino al monitoraggio nel tempo dei risultati ottenuti. (AP) (28/6/2006 Agenzia Fides; Righe:30; Parole:353)


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