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Sydney (Agenzia Fides) - Pregare, chiedere l’ausilio dello Spirito Santo, riflettere, riconoscere i propri errori, dare una speranza all’unità e alla riconciliazione: con questo spirito la Chiesa australiana ha lanciato una campagna di preghiera per creare unità con la comunità aborigena. La campagna include la “Giornata Nazionale del Perdono”, la “Settimana della Riconciliazione” e si conclude con la Domenica della Pentecoste, il 4 giugno prossimo. “E’ un’opportunità data a tutti fedeli della Chiesa australiana per riconsiderare il modo in cui guarire le ferite del passato e camminare uniti verso il futuro”, ha sottolineato l’Australian Catholic Social Justice Council, comitato che opera per i diritti umani nell’ambito della Conferenza Episcopale australiana, ricordando come in questo periodo tutta la società australiana si è interessata maggiormente alla questione aborigena, grazie alla parole del Santo Padre, agli interventi dei Vescovi, alle notizie circolate sui mass-media riguardanti le comunità aborigene.
La Chiesa australiana ha iniziato un cammino che parte dal riconoscere i propri errori, opera per una sensibilizzazione e un impegno per maggiore giustizia sociale, che significa: prendersi cura delle vittime degli abusi; potenziare programmi di assistenza sociale, medica, di istruzione e di recupero, consentire uno sviluppo socio-economico e combattere il degrado sociale delle comunità indigene.
La Chiesa australiana ha sempre dato importanza alla questione aborigena: anche di recente, nel processo di riorganizzazione della Conferenza Episcopale, una delle 12 nuove Commissioni episcopali si occuperà specificamente delle Relazioni con gli Aborigeni. Essi sono circa 460.000 (il 2,4% circa della popolazione australiana) e vivono in maggioranza sotto la soglia della povertà, in comunità con problemi di disoccupazione e alcolismo. (Agenzia Fides 1/6/2006 righe 24 parole 235)
