EUROPA/SPAGNA - “La risoluzione sulla omofobia in Europa comporta un serio pericolo per la vita matrimoniale e familiare e per tutto l'ordinamento della vita sociale in Europa": dichiarazione della Conferenza Episcopale Spagnola

martedì, 16 maggio 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Anche i Vescovi spagnoli uniscono la loro voce a quella di altre Conferenze Episcopali europee e di molte persone che hanno espresso la loro protesta riguardo alla risoluzione del Parlamento Europeo P6-TA (2006)0018, approvata nel gennaio scorso "sulla omofobia in Europa". Il Comitato Esecutivo della Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) ha pubblicato una Nota in cui si unisce a quanti “hanno già espresso la loro protesta contro questa risoluzione che attenta al corretto funzionamento dell'Unione Europea e alla coscienza stessa dei cittadini”. Infatti il Tribunale di Strasburgo ha approvato il 18 gennaio un documento non vincolante nel quale si chiede ai Paesi dell'Unione Europea di rivedere le loro legislazioni su questo tema e quindi di riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso, per evitare discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali.
Come affermano i Vescovi spagnoli, questa risoluzione “con il pretesto di evitare la discriminazione delle persone omosessuali” in realtà lancia l'idea che “le unioni tra un uomo e una donna e le unioni tra persone omosessuali devono essere considerate allo stesso modo”. I Vescovi evidenziano che “si falsifica la verità fondata sulla natura dell'uomo, che si è creati come uomo e donna”, pertanto, la risoluzione appare come “un serio pericolo per la vita matrimoniale e familiare e per tutto l'ordinamento della vita sociale in Europa”.
Sebbene la risoluzione “non obblighi gli Stati membri, può rappresentare comunque una pressione morale sugli stessi”, perché dimenticando il principio di sussidiarietà, “pretende di imporre ai cittadini dell'Unione una concezione della verità antropologica contraria ai valori e ai principi della nostra civiltà”. I Vescovi spagnoli denunciano il grave pericolo che esiste di introdurre già nei bambini e nei giovani “questa deformazione della verità”, attraverso la proposta di “utilizzare metodi educativi contro la omofobia”. Per tutti questi motivi, la CEE si appella al Parlamento Europeo, “affinché in futuro eviti azioni che mettono in pericolo la libertà di coscienza nell'Unione Europea”. (RG) (Agenzia Fides 16/5/2006; righe 24, parole 325)


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