ASIA - “La povertà è il maggior problema del continente”, dice la Banca per lo Sviluppo Asiatico. Occorre coniugare lo sviluppo sociale con una crescita economica sostenibile

giovedì, 11 maggio 2006

New Delhi (Agenzia Fides) - La povertà resta il maggiore problema in Asia, ed è tempo che tutti paesi del continente affrontino seriamente la questione, mettendo in atto strategie e azioni per combattere ed eliminare la piaga della miseria e le evidenti disparità che esistono a livello sociale. Lo afferma la Banca per lo Sviluppo Asiatico, uno fra i maggiori istituti bancari del continente, che finanzia i governi di numerosi paesi asiatici e agisce in concerto con le organizzazioni multilaterali, operando in particolar modo per lo sviluppo delle aree maggiormente depresse, in diverse nazioni dell’Asia.
“La nostra missione principale - ha detto il Presidente della Banca, Haruhiko Kuroda intervenendo a un incontro a Hyderabad, in India - è quella di sconfiggere a povertà, ridurre le disparità, sostenere la crescita economica e le aree svantaggiate”. “Il volto dell’Asia sta cambiando: oggi centinaia di milioni di persone desiderano una migliore qualità di vita. La classe media cresce, e anche il ruolo occupato dall’Asia sulla scena internazionale ha un peso sempre maggiore”, ha detto il Presidente.
“Ma è anche vero - ha notato - che, se da un lato cresce la prosperità, il paradosso, rispetto al boom economico, è che una persona su cinque in Asia non ha ancora accesso all’acqua potabile, metà della popolazione è priva di cure sanitarie, oltre 4 milioni di bambini ogni anno muoiono prima di raggiungere il 5° anno di vita”.
Occorre avviare interventi a medio termine, ha spigato Kuroda, che promuovano lo sviluppo sociale, una crescita economica sostenibile, l’impegno per la responsabilità ambientale: è questo, ha sottolineato, il sentiero per conseguire gli Obiettivi del Millennio, fra i quali c’è l’eliminazione delle sacche di povertà.
Inoltre il Presidente ha rilevato l’influenza di fattori esterni, come la diffusione dell’Aids, della Sars, dell’influenza aviaria, o di catastrofi naturali come lo tsunami. Questi elementi, se da un lato hanno costituito ostacoli su questo percorso, sono riusciti a rafforzare la cooperazione regionale nella regione dell’Asia-Pacifico, prezioso passo in avanti che dovrà essere incrementato in futuro. (Agenzia Fides 11/5/2006 righe 25 parole 259)


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