EUROPA/SPAGNA - “La vita è un dono di Dio. Tutelarla, promuoverla e difenderla è compito imprescindibile di tutti”: le conclusioni del Congresso Internazionale “Europa per la Vita”

martedì, 9 maggio 2006

Murcia (Agenzia Fides) - “In questo Congresso abbiamo capito meglio che siamo il Popolo della Vita e vogliamo, con l'aiuto di Dio, annunciare al mondo il Vangelo della Vita” si legge nelle conclusioni pubblicate al termine del Congresso Internazionale "Europa per la Vita” celebrato all'Università Cattolica "San Antonio" di Murcia (Spagna) dal 4 al 7 maggio (vedi Fides 3/5/2006).
“La vita è un dono di Dio” si afferma nel documento, perciò “tutelarla, promuoverla e difenderla è compito imprescindibile di tutti”. La nuova situazione ed il nuovo ordine culturale e sociale in cui ci troviamo a vivere oggi - “caratterizzato dal permissivismo, dalla secolarizzazione della cultura e dall'autosufficienza, che porta alla dimenticanza e alla censura di Dio ed a relegare l’aspetto religioso alla sfera privata” - ha alcune conseguenze tragiche come “la vita sistematicamente sottovalutata, che passa da essere considerata un dono ad essere un problema e viene sottoposta a minacce.... La vita nascente non viene riconosciuta nel suo status di 'essere personale' e la vita terminale viene sacrificata per la sua inutilità sociale”. Tutto ciò viene amplificato dai mass-media, che manipolano la verità delle cose.
“Questa situazione - continua il documento - spinge all'annuncio della cultura della vita, missione di tutti, specialmente dei cattolici, che hanno nel Magistero della Chiesa un efficace strumento” e allo stesso tempo invita a denunciare le ideologie di morte. Secondo i partecipanti al Congresso, occorrono dei “mezzi di comunicazione sociale al servizio dell'etica della vita” ed inoltre è opportuno “fare uso delle istanze giuridiche, politiche, economiche e culturali che tanta incidenza hanno nella promozione della cultura della vita”. Altri punti importanti sui quali si insiste nelle conclusioni sono: la difesa della famiglia come “luogo di incondizionata accoglienza di ogni essere umano”; la promozione di una ricerca scientifica rigorosa, che potenzi l'investigazione sulle cellule madri adulte e non sulle cellule madri embrionali; l'aiuto a tutte le “iniziative che hanno per oggetto preservare la vita”; il riconoscimento dell'obiezione di coscienza dei professionisti, “davanti alle pressioni legali che li sollecitano a distruggere o manipolare la vita nascente o terminale”. (RG) (Agenzia Fides 9/5/2006; righe 25, parole 348)


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