AFRICA/LIBERIA - Dei dieci paesi del mondo con il più alto tasso di mortalità infantile, sei sono nell’Africa occidentale. La maggior parte della popolazione nelle aree rurali non ha accesso alle strutture sanitarie.

giovedì, 4 maggio 2006

Roma (Agenzia Fides) - Quasi tutti gli stati dell’Africa occidentale hanno un tasso elevato di mortalità infantile dovuto a motivazioni sociali, economiche e politiche. La maggior parte dei decessi sono la conseguenza diretta di polmonite, diarrea, morbillo, malaria e malnutrizione, malattie che potrebbero essere prevenute.
In Liberia, il numero di gravidanze tra le adolescenti sta crescendo. Molte ragazze hanno figli prima dei 18 anni. Senza cure adeguate per loro e per i loro neonati, alcuni bambini muoiono alla nascita, mentre altri non arrivano al quinto anno di età, a causa della mancanza di pratiche adeguate per la maternità. Alcune di queste ragazze sono troppo giovani per avere figli; la maggior parte sono sole, senza possibilità di guadagno e prive dei mezzi di sostentamento necessari per prendersi cura di loro stesse e dei loro bambini.
Il conflitto, che ha sconvolto il paese fino allo scorso 2003, ha compromesso le possibilità di sopravvivenza infantile pregiudicando la fornitura dei servizi di base, essenziali per la salute dei bambini.
Il numero elevato di persone che vivono sotto la soglia di povertà provoca l’aumento della mortalità infantile. Vivendo con meno di un dollaro (Usa) al giorno, la maggior parte delle donne incinte riescono difficilmente ad alimentarsi in modo adeguato, le più fortunate possono permettersi un solo pasto al giorno. La scarsa nutrizione in gravidanza e durante il primo periodo di vita del bambino, oltre a ridurre la quantità di latte materno, è causa di decesso.
La maggior parte della popolazione nelle aree rurali non ha accesso alle strutture sanitarie. Alcune madri e donne incinte per ricevere delle cure devono camminare a lungo su strade dissestate. Prima di arrivare alle strutture sanitarie, a volte sopraggiunge la morte, per la madre, il figlio, o per entrambi. Per via delle strutture sanitarie molto carenti in queste aree aumenta, permane l’uso di sistemi obsoleti di ostetricia, con strumenti spesso non sterilizzati, che causano ulteriori decessi. A questo si aggiunge la scarsità di farmaci essenziali nella maggior parte delle strutture sanitarie pubbliche.
La rapida emigrazione dalle aree rurali a quelle urbane, provocata dalla guerra, ha sovrappopolato Monrovia, la capitale. Malgrado la fine delle ostilità, la maggior parte degli abitanti rurali deve ancora tornare a casa. Senza sistemi fognari funzionanti, anche l’igiene è carente: bagni e impianti per l’acqua potabile sono inadeguati, e i rifiuti vengono depositati sulle strade.
L’acqua stagnante e piena di detriti favorisce la riproduzione delle zanzare, e i bambini contraggono la malaria attraverso le punture di questo insetto. La clorochina, che si usava per il trattamento della malaria, sembra non essere più efficace e nella comunità la maggior parte non può permettersi le zanzariere.
Nelle aree rurali bisognerebbe creare ulteriori strutture sanitarie, equipaggiandole con strumentazioni e farmaci. La rete viaria dovrebbe raggiungere i villaggi più remoti.
Si dovrebbe prevedere maggiore formazione per i lavoratori sanitari, e garantire salari dignitosi per far sì che quella professione non venga abbandonata. E poi incoraggiare i programmi per la riduzione della povertà a livello della comunità, per garantire alle famiglie un’alimentazione adeguata. L’igiene dovrebbe essere favorita a livello locale; bisognerebbe garantire la vaccinazione contro le prime malattie infantili a tutti i livelli, e le zanzariere, insieme agli insetticidi necessari, dovrebbero essere distribuite alle comunità.
Il futuro della Liberia dipende da come migliora oggi il benessere dei bambini. Gli elevati tassi di mortalità pregiudicheranno il suo futuro. (AP) (4/5/2006 Agenzia Fides; Righe:49; Parole:587)


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