ASIA/INDIA - DOPO LA VIOLENZA E GLI SCONTRI DI IERI, APPELLO DEL VESCOVO DEL KASHMIR: “I CIVILI SONO STANCHI DI GUERRA E TERRORISMO!”

venerdì, 5 settembre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “La gente ha paura, non esce di casa e si sta ripiegando sempre di più su se stessa. I civili sono stanchi del conflitto, di vivere nel terrore e in uno stato di perenne militarizzazione, con soldati e paramilitari dappertutto. Il kashmir merita un po’ di pace!”. Lo ha detto in un colloquio con l’Agenzia Fides Mons. Peter Celestine Elampassery, Vescovo di Jammu-Srinagar, l’unica grande diocesi che abbraccia tutto il territorio dello stato del Kashmir, all’indomani dell’ultimo massacro avvenuto nel martoriato territorio al confine fra India e Pakistan. Negli ultimi scontri registratisi ieri, che hanno colpito abitazioni di civili, vi sono stati 18 morti e 16 feriti, tra cui quattro bambini. I miliziani musulmani hanno tentato anche una missione suicida contro il campo militare di Kamsar Mohalla, nella cittadina di Poonch, a ovest di Jammu, capitale invernale dello stato, ma sono stati fermati dai soldati indiani.
Parlando all’Agenzia Fides, il Vescovo, giunto in Vaticano per la visita ad limina, ha detto: “Non si può vivere con l’incubo del terrorismo che incombe sulla vita della gente comune: tutti vivono nella paura. Il fondamentalismo si trasforma in militanza religiosa e politica e, per alcuni, in terrorismo. Il gruppi terroristi sono incoraggiati e collegati alla rete internazionale e, secondo alcuni, sostenuti anche dal governo pakistano. Il recente accordo fra India e Pakistan non ha sortito alcun effetto sul terreno. In Kashmir non è cambiato nulla, e la situazione si aggrava di giorno in giorno. L’economia è allo sbando, è sparito il turismo, che era la prima fonte di sostentamento per la popolazione. I civili sono davvero stanchi di questo stato di guerra permanente e riescono a sopravvivere a malapena”.
Parlando della situazione della Chiesa, Mons. Celestine ha spiegato che, su una popolazione totale di 9 milioni di persone, la piccola comunità cattolica conta circa12mila fedeli. “nonostante alti e bassi e i notevoli problemi politici e sociali, la Chiesa sopravvive e lavora in campo pastorale, sociale, interreligioso e soprattutto dell’educazione”.
Il territorio del Kashmir, infatti, ha zone a maggioranza musulmana, buddista e indù. “Ma i gruppi – sottolinea il Vescovo – tendono ad essere molto chiusi, senza avere grandi relazioni gli uni con gli altri”.”Le relazioni dei cristiani con le altre religioni sono buone. Le nostre scuole sono frequentate e apprezzate anche da famiglie musulmane e indù. Incontro spesso gli altri leader religiosi e la gente comune non ha problemi. Tutti sono uniti dal desiderio di pace, tutti vivono nella stessa situazione di povertà”.
La Chiesa cattolica, istituita nello stato nel 1952, ha un unico Vescovo per tutto il Kashmir, alla guida di una diocesi che è la seconda in India per estensione territoriale. “Abbiamo 41 sacerdoti 160 suore, e una 20 catechisti laici che ci aiutano nel lavoro pastorale. La comunità cattolica è formata soprattutto da membri delle caste indù più basse. Abbiamo dispensari, centri di assistenza e solidarietà per il servizio sociale, ma la maniera in cui operiamo è soprattutto l’educazione. Costruire scuole nei villaggi è un modo per avere la fiducia della gente e stabilire buone relazioni, in quanto lavoriamo per il futuro dei giovani. E’ il nostro modo di evangelizzare: aiutare la crescita e la dignità della persona, come ha fatto Madre Teresa nel suo servizio agli ultimi. Abbiamo bisogno di aiuto per comprare terreni, costruir scuole e pagare il personale... ma nutriamo grandi speranze per l’evangelizzazione!”
Sulla visita ad limina, Mons. Celestine ha dichiarato: “L’incontro con Santo Padre è molto incoraggiante: egli ci sprona e ci sostiene nella nostra missione. La visita ad limina è anche una forte esperienza di comunione e condivisione con gli altri Vescovi, che giova alle relazioni all’interno della Chiesa in India”.
(PA) (Agenzia Fides 5/9/2003 Lines: 50 Words: 634)


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