ASIA/IRAQ - “SPERIAMO CHE NEL NUOVO IRAQ DEMOCRATICO CI SIA POSTO PER TUTTI, SENZA ALCUNA DISCRIMINAZIONE RELIGIOSA, ETNICA, POLITICA”. UNA TESTIMONIANZA DALL’IRAQ

giovedì, 10 aprile 2003

Baghdad (Agenzia Fides)- Giungono nuove testimonianze all’Agenzia Fides sulla situazione nei villaggi cristiani attorno alla città di Mosul nel nord Iraq. Un prete iracheno contattato dall’Agenzia Fides dice: “Sembra di essere tornati ai tempi delle prime comunità cristiane. Tutti aiutano tutti. I profughi scappati da Baghdad sono arrivati qui privi di tutto. È scattata subito la solidarietà della gente. Chi ha posto nella propria casa ospita famiglie intere oppure una o due persone a seconda delle proprie possibilità. Si sono formati gruppi di volontari, in tutto 200-300 persone, che girano per i villaggi a raccogliere cibo e vestiario da distribuire ai profughi. Si preparano pasti collettivi che diventano occasioni di preghiera e di condivisione fraterna”.
“Grazie a queste forme di solidarietà” dice il sacerdote iracheno “i cristiani iracheni sono rimasti in Iraq. È un evento importante. Si pensi che il 70 % dei giovani sono laureati, alcuni di altissimo livello, e quindi avrebbero diverse possibilità di trovare lavoro fuori del paese. Speriamo che nel nuovo Iraq democratico ci sia posto per tutti, senza alcuna discriminazione religiosa, etnica, politica”. (L.M.) (Agenzia Fides 10/4/2003 righe 19 parole 207)


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