PETROLIO SIGNIFICA SVILUPPO ?

martedì, 1 aprile 2003

AFRICA/CIAD - N’Djamena (Agenzia Fides) - Lo sfruttamento delle risorse petrolifere in Ciad favorirà lo sviluppo di uno dei Paesi più poveri dell'Africa? La questione è sollevata dal Centro di studi e formazione per lo sviluppo (CEFOD, Centre d'Études et de Formation pour le Développement ) patrocinato dai Gesuiti a N'Djamena. Dopo trent'anni di esplorazioni e la scoperta di giacimenti, nell'ottobre 2000 fu aperto uno dei maggiori cantieri petroliferi dell'Africa, con il sostegno della Banca Mondiale: un oleodotto di 1.070 km dal Ciad al Camerun. Sradicare la povertà è l'obiettivo principale dei leader del Ciad, ma si tratta di una sfida immensa e sarebbe ingenuo pensare che le risorse derivate dal petrolio si traducano automaticamente in sviluppo per la nazione. La tecnologia e i capitali investiti non appartengono alla popolazione locale, che non influenza le decisioni delle imprese multinazionali impegnate nello sfruttamento.
“La fase di costruzione dell'oleodotto ha visto una serie di fallimenti - scrive Antoine Berilengar SJ sulla rivista del CEFOD Tchad et Culture -. In particolare, la debolezza dell'imprenditoria locale; la gestione dei contratti di lavoro e dell'ambiente; l'inflazione crescente; la mancanza di competenze della popolazione; il degrado della vita sociale... tutti questi problemi possono compromettere seriamente lo sviluppo se non sono affrontati in modo corretto". Il CEFOD ricorda che l'esistenza di strutture democratiche e decentralizzate, un buon governo, valide politiche economiche e sociali, nonché l'accesso al mercato per i poveri sono condizioni fondamentali per lo sviluppo del Paese.
Centro di studi e riflessione fondato nel 1966, il CEFOD ha lo scopo di rispondere alle esigenze di formazione dei quadri ciadiani nei settori economico e sociale. (S.L.) (Agenzia Fides 1/4/2003; Righe 20 - Parole 266)


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