AMERICA/STATI UNITI - “È nostro dovere di pastori e maestri promuovere, preservare e proteggere il matrimonio, secondo la volontà di Dio”: comunicato dei Vescovi degli Stati Uniti

martedì, 21 marzo 2006

Washington (Agenzia Fides) - “È nostro dovere di pastori e maestri - una responsabilità che condividiamo coi fedeli cristiani e con tutti gli uomini di buona volontà - promuovere, preservare e proteggere il matrimonio come è secondo la volontà di Dio, come l'hanno vissuto e capito le generazioni e come è servito per il bene comune dalla società”, affermano i Vescovi degli Stati Uniti in un comunicato pubblicato dal Comitato Amministrativo della Conferenza Episcopale (USCCB), titolato “Promuovere, preservare e proteggere il Matrimonio”. Nel documento, diffuso il 14 marzo scorso, i Vescovi appoggiano la legge che cerca di emendare la Costituzione per precisare che il matrimonio è l'unione tra un uomo ed una donna.
“La Chiesa Cattolica - si legge nel comunicato - crede e insegna che il matrimonio è un'unione fedele, esclusiva e per tutta la vita, fra un uomo e una donna. Il matrimonio esiste affinché gli sposi possano crescere nell'amore mutuo e attraverso la generosità del suo amore, portino bambini al mondo e servano pienamente alla vita”. L'istituzione naturale del matrimonio è stata inoltre “benedetta ed elevata da Gesù Cristo alla dignità di Sacramento”, perciò che l'amore tra gli sposi è la viva immagine del Signore che ama i suoi e si unisce a loro. Proprio mentre la vita familiare soffre tante pressioni, è urgente la difesa del matrimonio “per assicurare la fioritura delle persone, il benessere dei bambini ed il bene comune della società”. Per realizzare questa difesa, si afferma, sarà necessario “appoggiare leggi e iniziative pubbliche che definiscano e difendano il matrimonio come una relazione unica ed essenziale e come un'istituzione”.
I Vescovi sottolineano che la difesa deve incentrarsi più sull'importanza del matrimonio e non soffermarsi tanto sull'omosessualità o altre materie. In questo senso, ricordano che le persone omosessuali devono essere accettate con rispetto, compassione e sensibilità ma contemporaneamente notano che non si può concedere lo status di matrimonio “a quelle che si conoscono come unioni omosessuali perché non esprimono la totale complementarietà umana”.
Davanti a questa situazione, i Vescovi lanciano uno appello a tutti i cattolici e persone di buona volontà “a unirsi per appoggiare questa visione positiva dell'importanza del matrimonio per i bambini e per la società e a difendere questi principi e l'istituzione matrimoniale”, specialmente mentre la cultura e i mezzi di comunicazione “ignorano il ruolo essenziale del matrimonio”.
Il comunicato si conclude manifestando la sua ferma opposizione “a tutti i tentativi legislativi e giudiziali, statali o federali, per concedere alle unioni dello stesso sesso lo status ed i diritti equivalente del matrimonio” e allo stesso tempo offre totale appoggio “all'Emendamento Federale del Matrimonio per la Costituzione, mentre continuiamo il nostro lavoro per proteggere il matrimonio nelle legislature statali, Corte, Congresso ed altri fori appropriati”. (RG) (Agenzia Fides 21/03/2006 righe: 29 parole: 294)


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