AMERICA/VENEZUELA - Comunicato dei Vescovi sull'Educazione Religiosa nelle scuole: “Lo Stato ha l'obbligo di facilitare la conoscenza e la libera pratica della religione che, in coscienza, i cittadini vogliano professare”

lunedì, 13 marzo 2006

Caracas (Agenzia Fides) - Di fronte alle questioni sull'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche in Venezuela ed al progetto di una Legge Organica in tema di Educazione, la Conferenza Episcopale Venezuelana ha pubblicato un comunicato sull'educazione religiosa nelle scuole, in data 8 marzo 2006, nel quale afferma che “conoscere e praticare in coscienza la propria religione è un diritto innato ed inalienabile di ogni persona umana” ed in questo senso, “lo Stato ha l'obbligo di facilitare la conoscenza e la libera pratica della religione che, in coscienza, i cittadini vogliano professare”.
Il comunicato ricorda che la Chiesa ha ricevuto il mandato di comunicare il messaggio della Salvezza e, in conseguenza, ha “il diritto di comunicare ed insegnare la fede cristiana a quelli che manifestino il desiderio di conoscere il messaggio di Gesù Cristo”. I Vescovi riconoscono che lo Stato venezuelano è laico, pertanto “non obbliga nessuno a professare una religione specifica” ma se è tenuto “a permettere e facilitare l'esercizio dei diritti dei cittadini” tra questi deve fare il possibile per assicurare l'insegnamento religioso nelle scuole. Inoltre i Vescovi ritengono che l'insegnamento della religione “è sommamente conveniente” perché rende più facile per i bambini i cui genitori accettino quell’insegnamento, “la conoscenza della loro grandezza come persone umane e figli di Dio e l'osservanza dei più alti valori morali e civici”.
Per tutti questi motivi, la Conferenza Episcopale lancia un appello ai genitori e ai rappresentanti cattolici perché “difendano il diritto che hanno i loro figli all'Educazione Religiosa nell’ambito scolastico”; ai docenti cattolici perché “adempiano con responsabilità la loro missione di essere educatori nella fede”; ai parroci ed agli altri operatori pastorali per “una loro maggiore presenza nelle scuole”, ed infine alle autorità perché stimino adeguatamente l'insegnamento religioso e facciano rispettare il diritto e la normativa legale che lo consacra e protegge. (RG) (Agenzia Fides 13/3/2006 - Righe 35, parole 469)


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