VATICANO - “L’embrione umano nella fase del preimpianto”: iniziato il Congresso internazionale della XII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita

lunedì, 27 febbraio 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Si è aperta oggi, 27 febbraio, in Vaticano, la XII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, che si concluderà domani. Alla fine della mattinata odierna i partecipanti sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre Benedetto XVI. Anche quest’anno il tema delle giornate di studio, “L’embrione umano nella fase del preimpianto. Aspetti scientifici e considerazioni bioetiche”, verrà affrontato da esperti, studiosi e ricercatori internazionali.
“Il tema può sembrare apparentemente di natura scientifica” ha detto Sua Ecc. Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, in apertura del Congresso. In realtà, “l’embrione è il nodo cruciale sia per l’antropologia, sia per l’etica, sia per l’epistemologia dell’intera bioetica”. “La Conferenza - ha detto mons. Sgreccia - avrà quindi un triplice aspetto: biologico, antropologico ed etico, e alla fine ci sarà anche una tavola rotonda in cui si cercherà di rispondere alla domanda: l’embrione è persona?”
Al centro del dibattito, circa 350 tra scienziati, medici e ricercatori affronteranno la questione se l’embrione umano, nei primi stadi dello sviluppo, vada considerato una persona umana e come tale detentrice di diritti. Una questione etica molto discussa. “La Chiesa da molti anni - ha ricordato mons. Sgreccia - si è espressa affermando chiaramente che l’essere umano originato dal
concepimento dei due gameti maschile e femminile è una persona umana a tutti gli effetti, da rispettare nel suo diritto alla vita intra ed extrauterina”.
“L’embrione preimpiantatorio è già un essere umano, anche quando attende nei laboratori prima di essere impiantato, quando si pratica la fecondazione artificiale; quando viene selezionato e poi congelato; quando subito dopo la fecondazione e prima che arrivi all'utero può essere intercettato dalla 'pillola del giorno dopo', cioè dalla contraccezione d'emergenza; quando è frutto della clonazione, dal quale prima vengono prese le cellule staminali embrionali”, ha sottolineato il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
La prolusione dell’incontro è stata affidata a Sua Eminenza il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, che dopo essere ritornato sull’Istruzione Donum Vitae, firmata nel 1987 dall’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Josef Ratzinger, in cui si afferma “il rispetto dell'essere umano a partire dal primo momento della sua esistenza”, ha offerto un’ampia panoramica sulla cultura della vita e sulla cultura della morte. Il Cardinale Barragán ha sottolineato che la cultura della vita è l’apertura contro l’egoismo, è donazione infinita e reciproca, alla quale si oppone la cultura della morte alla radice della quale vi sono il secolarismo e la visione Malthusiana.
Il terzo intervento della Giornata è stato tenuto da mons. Filimov Serghey, sacerdote ortodosso del Patriarcato di San Pietroburgo, medico a capo dell’Associazione medici ortodossi fondata nel 1989 che offre servizio sanitario alle persone indigenti a prescindere dalla razza o dalla religione. Ogni anno sono 3.500 le persone che si rivolgono all’Associazione. Mons. Serghey ha sottolineato la visione della Chiesa ortodossa secondo la quale l’aborto è una minaccia per la civiltà e conferma che l’embrione è vita a tutti gli effetti.
Alla Conferenza stampa di presentazione del Congresso, il 24 febbraio, è intervenuto, tra gli altri, il professor Adriano Bompiani, direttore dell'Istituto Scientifico Internazionale (Isi) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il quale ha sottolineato il fatto che “anche se i media non divulgano tali notizie, il 50% degli embrioni congelati non prosegue lo sviluppo, perché danneggiato dal processo di scongelamento”. (AP) (27/2/2006 Agenzia Fides; Righe:49; Parole:582)


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