AFRICA/UGANDA - Aperte le urne per le elezioni presidenziali e parlamentari. Quali sono i problemi che dovrà affrontare il futuro Presidente ?

giovedì, 23 febbraio 2006

Kampala (Agenzia Fides)- Si sono aperte oggi le urne per le elezioni presidenziali e parlamentari ugandesi (vedi Fides 22 febbraio 2006). “Nonostante le tensioni dei giorni scorsi la situazione è calma” dicono fonti della Chiesa locale da Kampala, capitale del Paese. In tutto i candidati alla Presidenza sono 5 ma il vero confronto è tra il Presidente uscente, Yoweri Museveni, e il suo ex medico personale, Kizza Besigye, capo del Forum per il cambiamento democratico.
“La speranza della popolazione è che si tratti di un nuovo passo verso una vera democrazia. In effetti dal punto di vista politico, il Paese appare ancora in una fase di passaggio da un sistema a partito unico a quello multipartitico. Ma vi sono ancora ambiguità e ostacoli da superare, anche perché la forma mentis democratica si acquisisce con il tempo” dicono le nostre fonti che per motivi di sicurezza non desiderano essere citate. “Ad esempio, c’è una forte preoccupazione per garantire la regolarità formale del voto, con i controlli assicurati da osservatori stranieri e locali; ma il problema non è quello della regolarità del voto, quanto quello che è avvenuto durante la campagna elettorale. Il Presidente Museveni ha potuto utilizzare tutte le leve della macchina statale per promuovere la propria immagine, mentre l’opposizione ha avuto spazi più limitati”.
“Speriamo sempre per il meglio, ma diversi osservatori ritengono che i contendenti, durante la campagna elettorale, abbiano utilizzato in modo strumentale i problemi del Paese per intercettare il voto degli elettorali, ma non sembra che abbiano offerto soluzioni concrete ” aggiungono le fonti.
L’Uganda deve affrontare problemi urgenti legati al suo sviluppo. Vi è ancora la guerra nel nord dove oltre un milione di persone vive in campi di rifugiati per le violenze della guerriglia. Il Paese è ancora povero e ha un ritmo di crescita importante. La popolazione ugandese ha raggiunto i 28 milioni. Le risorse però sono limitate. Un esempio per tutti è dato dall’interruzione della corrente elettrica che continua a colpire diverse zone del Paese.
Il calo del livello delle acque del Lago Vittoria, infatti, ha comportato una diminuzione della produzione di energia elettrica da parte della centrale della diga del Nilo. “Si tratta di un evento dovuto a causa naturali ma prevedibili” commentano le fonti. “Nonostante i fondi ottenuti negli anni scorsi dalla comunità internazionale, si è fatto poco o nulla per potenziare la produzione di energia elettrica. Nel Paese vi sono piani di industrializzazione che prevedono un aumento dell’importazione di petrolio, in un momento in cui il suo prezzo è in forte crescita, senza contare le spese di trasporto, in un Paese che non ha sbocchi sul mare. Nessuno ha ancora dato una risposta su come pagare i costi aggiuntivi, quando è risaputo che gli aiuti internazionali all’Uganda sono stati ridotti”.
“La riduzione dell’aiuto internazionale è legata, in parte, a un altro grande problema del Paese, quello della corruzione” osservano le fonti. “Parte dei fondi provenienti dall’estero sono utilizzati per comprare il consenso della popolazione. Comunque, a dispetto di altre realtà africane, questi fondi hanno avuto un impatto positivo. Per esempio, grazie ad essi, la scuola primaria è gratuita. In poco tempo il numero degli alunni delle elementari è così passato da 2 milioni a 7 milioni. Ora è stato promesso di rendere gratuita anche la scuola superiore, ma non sembra che vi siano fondi disponibili”.
“In conclusione, la vittoria del Presidente uscente appare sicura. Vedremo se riuscirà a vincere subito conquistando la maggioranza assoluta (il 50 per cento più uno dei voti) al primo turno o se sarà costretto al ballottaggio con il secondo arrivato. In ogni caso, nonostante le difficoltà delle quali abbiamo parlato, dobbiamo continuare ad appoggiare il processo di democratizzazione ugandese” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 23/2/2006 righe 48 parole 636)


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