EUROPA/SPAGNA - Se non viene modificata, questa legge passerà alla storia come una delle prime al mondo che autorizza la clonazione terapeutica ed aprirebbe la porta alla clonazione riproduttiva: la preoccupazione dei Vescovi sulla “Legge sulle tecniche di Riproduzione umana assistita”

lunedì, 13 febbraio 2006

Madrid (Agenzia Fides) - I Vescovi spagnoli esprimono, attraverso una nota del Comitato Esecutivo della Conferenza Episcopale, la loro profonda preoccupazione per la cosiddetta “Legge sulle tecniche di Riproduzione umana assistita” che sarà votata prossimamente dal Congresso dei Deputati. “Gli interessi economici e politici in gioco non stanno permettendo un dibattito sereno su temi di tanta importanza” affermano i Vescovi. Pur sapendo che la loro denuncia sarà interpretata da molti come “un pregiudizio religioso di un gruppo sociale contrario al progresso della scienza”, i Vescovi non intendono per questo restare in silenzio su questi gravi attentati contro l'essere umano, solo in questo modo infatti potranno adempiere “al dovere di annunciare il Vangelo della vita e prestare un vero servizio alla nostra società”.
“Le tecniche che sostituiscono la relazione personale dei genitori nella procreazione, non sono conformi alla dignità della persona e portano con sé gravi danni per le persone, compresi gravi attentati contro le vite umane incipienti, cioè contro i figli” avvertono i Vescovi. Sottolineando quindi gli aspetti più problematici della legge, notano che se essa non viene modificata “passerà alla storia come una delle prime al mondo che dà licenza di clonare gli esseri umani”, autorizzando la cosiddetta “clonazione terapeutica”, inoltre si aprirebbe la porta alla “clonazione riproduttiva”. In questo modo, continuano i Vescovi, “si permette di produrre embrioni umani non già per la riproduzione, bensì come mero materiale di investigazione. E si facilita la commercializzazione, il traffico e l’uso industriale degli embrioni umani chiamati rimanenze" dato che la legge non mette nessuna restrizione alla ricerca né al numero di embrioni che possono generarsi.
Tra gli altri gravi problemi segnalati dai Vescovi, questa legge consentirebbe la possibilità di selezione eugenetica, con la produzione dei cosiddetti “bambini-medicina” cioè di “bambini che nasceranno per determinati obiettivi terapeutici”, e la fecondazione di ovociti animali con sperma umano, “una pratica dalle conseguenze imprevedibili, condannata in diversi accordi internazionali”. Davanti a questa situazione così preoccupante, i Vescovi incoraggiano i cattolici a dire “no” a questa legge, perché non si può tralasciare il “sì” alla dignità umana e alla giustizia. (RG) (Agenzia Fides 13/2/2006 - righe 26, parole 353)


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