VATICANO - Il cordoglio e la preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per l’assassinio del missionario Fidei donum don Andrea Santoro: “il suo sangue versato diventi seme di speranza per costruire un’autentica fraternità tra i popoli

lunedì, 6 febbraio 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato due telegrammi di cordoglio per l’uccisione, avvenuta domenica pomeriggio 5 febbraio, a Trabzon in Turchia, di don Andrea Santoro, missionario "fidei donum" della diocesi di Roma. Nel telegramma inviato al Card. Camillo Ruini, Suo Vicario generale per la Diocesi di Roma, il Santo Padre scrive: “Profondamante colpito dalla tragica scomparsa di don Andrea Santoro ucciso a Trabzon in Turchia mentre era raccolto in preghiera desidero assicurare la mia sentita partecipazione al dolore dell’intera Chiesa di Roma per la grave perdita di così stimato e zelante sacerdote fidei donum e mentre auspico che il suo sangue versato diventi seme di speranza per costruire un’autentica fraternità tra i popoli elevo fervide preghiere di suffragio per il coraggioso testimone del Vangelo della carità e di cuore imparto la confortatrice Benedizione Apostolica ai familiari in particolare all’anziana mamma tanto provata e a quanti ne piangono la violenta dipartita”.
Nel secondo telegramma, inviato al Vicario Apostolico dell’Anatolia, Sua Ecc. Mons. Luigi Padovese, il Santo Padre ha scritto: “Informato della tragica morte di don Andrea Santoro missionario fidei donum della diocesi di Roma che svolgeva in Turchia con generosità e zelo apostolico il ministero in favore del Vangelo e a servizio delle persone bisognose ed emarginate, desidero far pervenire in questo doloroso momento l’espressione della mia particolare vicinanza a codesta comunità cristiana riaffermando la mia ferma deplorazione per ogni forma di violenza e mentre assicuro fervide preghiere di suffragio per così zelante sacerdote imparto a lei venerato Fratello ai sacerdoti e ai fedeli tutti la confortatrice Benedizione Apostolica.” (S.L.) (Agenzia Fides 6/2/2006 righe 20, parole 272)


Condividi: