AFRICA/KENYA - Nuovo appello dei Vescovi alla preghiera e alla solidarietà per le vittime della carestia

Nairobi (Agenzia Fides)- “Chiediamo ad ogni diocesi di organizzare preghiere e raccolte di fondi, i cui ricavati devono essere inviati all’ufficio nazionale. Nessuno è troppo povero da non potere donare”. Così i Vescovi del Kenya lanciano un nuovo appello alla comunità cattolica in favore delle persone colpite dalla grave carestia nel nord-est del Paese (vedi Fides 12 gennaio 2006). Già alla fine del 2005 i Vescovi keniani erano intervenuti per chiedere la solidarietà di tutti di fronte alla tragedia che assume proporzioni sempre più vaste.
Sono circa 3 milioni e mezzo i keniani a rischio fame nei distretti del Nord-Est, dell’Est, della Costa e della Rift Valley.
“Chiediamo al governo di adottare meccanismi appropriati al fine di evitare episodi di mais marcescente, strozzature nel sistema di distribuzione del cibo per la mancanza di mezzi di trasporto, vendita di alimenti destinati ai bisognosi e corruzione” affermano i Vescovi nel comunicato pubblicato dall’Agenzia CISA di Nairobi.
La Conferenza Episcopale del Kenya ha inoltre indetto una giornata di preghiera e di raccolta di fondi, domenica 19 febbraio.
Mentre milioni di keniani lottano contro la fame, ha suscitato scalpore nell’opinione pubblica locale la spesa di 10 milioni di euro per rinnovare il parco auto governative. “Quello che p successo ha deluso molte persone che avevano votato per l’attuale Presidente, che aveva fatto della moralità pubblica e della lotta alla povertà il centro del suo programma di governo” dice un missionario da Nairobi.
La scoperta della spesa per il rinnovo delle auto governative è stato fatto dalla commissione keniana per i diritti dell'uomo che ha svolto un’inchiesta sulla spesa pubblica in collaborazione con Trasparency International, che ha calcolato che con 10 milioni di euro si può garantire a 25mila bambini l’educazione scolastica per otto anni, oppure fornire trattamenti antiretrovirali per un anno ad oltre 145mila malati di Aids. (L.M.) (Agenzia Fides 1/2/2006 righe 28 parole 323)