AFRICA/SENEGAL - “Migliaia di persone per le celebrazioni natalizie. Non solo le chiese ma persino il sagrato non basta ad accogliere tutti” dice il Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie

venerdì, 23 dicembre 2005

Dakar (Agenzia Fides)- “Il Natale è ormai una festa internazionale celebrata un po’ in tutto il mondo, ma devo dire che qui in Senegal non si è perso il suo significato religioso” dice p. Giuseppe Giordano, OMI, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Senegal. “Sebbene circa il 90% dei senegalesi sono musulmani, la festività cristiana è rispettata da tutti. Gesù per i musulmani è un profeta, e la maggior parte degli islamici, per lo meno i moderati, si sentono coinvolti nelle festività natalizie. I rapporti tra musulmani e cristiani sono in genere molto buoni. Vi è rispetto reciproco tra le due comunità: i musulmani sono invitati alle festività cristiane, e viceversa i cristiani partecipano alle feste dei musulmani. Il tutto in un autentico spirito di condivisione umana e fraterna” afferma il missionario. “Infine, non dimentichiamo la visita di Giovanni Paolo II in Senegal che ha lasciato un ricordo positivo anche tra i musulmani locali”.
“La comunità cattolica si sta preparando al Natale con grande entusiasmo e una fede viva e autentica. Lo si vede dalla folta partecipazioni alla Messa domenicale” dice p. Giordano. “Nelle settimane precedenti il Natale, migliaia di fedeli si accostano al sacramento della Riconciliazione. Sono appena tornato da una parrocchia periferica di Dakar, dove insieme ad altri 13 sacerdoti ho confessato dal mattino fino a mezzanotte. E questa non è l’eccezione. Vista l’alta affluenza di fedeli i sacerdoti infatti si recano in gruppi consistenti nelle parrocchie periferiche per le confessioni” dice p. Giordano. “È un lavoro intenso, per noi sacerdoti, ma siamo più che ripagati dalla gioia nel constatare la fede profonda dimostrata dai cattolici senegalesi”.
“La Veglia e la Messa della notte di Natale è molto partecipata. Non solo le chiese ma addirittura il sagrato non è sufficiente a contenere tutte le persone presenti” ricorda il missionario. “I senegalesi vivono la festa nella dimensione della carità, con una particolare attenzione alle persone più povere. Molte famiglie infatti invitano alla pranzo natalizio persone in difficoltà oppure inviano cibo e altri doni ai poveri del quartiere”. (L.M.) (Agenzia Fides 23/12/2005 righe 28 parole 375)


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