ASIA/INDIA - Le Suore e i Fratelli Missionari della Carità seguono i malati di Aids nelle uniche due istituzioni cattoliche presenti a Calcutta

martedì, 6 dicembre 2005

Calcutta (Agenzia Fides) - Continua incessante il lavoro delle Suore e dei Fratelli Missionari della Carità tra i malati di Aids rimasti emarginati dalla società. Fedeli al carisma della loro Fondatrice, la Beata Madre Teresa di Calcutta, si recano direttamente nelle case degli ammalati al terzo o quarto stadio della malattia per i quali non è stato ancora approntato alcun vaccino per fornire loro i medicinali messi a disposizione dal Governo.
L’istituto Shanti Bhavan nel 2005 ha accolto 27 uomini affetti dall’Aids, di questi 13 sono morti, mentre le condizioni di salute di altri 7 sono migliorate e sono ritornati a condurre una vita regolare. I rimanenti sette sono ancora sotto cura.
Le Missionarie della Carità invece assistono le donne malate di Aids nell’adiacente complesso Shanti Dan. Queste sono le uniche due istituzioni cattoliche presenti a Calcutta che si occupano esclusivamente dei malati di Aids.
In confronto agli altri distretti indiani, a Sonagachi, il quartiere a luci rosse di Calcutta, si registra il numero più basso di prostitute sieropositive, mentre a Bombay c’è il più alto con il 70% di infezioni, seguono Chennai con il 60% e Delhi con il 40%.
Le Organizzazioni non governative che operano nell’area di Sonagachi sono riuscite, attraverso il loro lavoro di prevenzione ed istruzione, a ridurre il tasso di infezioni tra le prostitute del 9%. (AP) (6/12/2005 Agenzia Fides; Righe:22; Parole:242)


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