AFRICA/ANGOLA - I VESCOVI ANGOLANI A UN ANNO DALLA FINE DELLA GUERRA CIVILE: PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ OCCORRE SISTEMARE I PROFUGHI ED ELIMINARE LA POVERTÀ

mercoledì, 9 aprile 2003

Luanda (Agenzia Fides) - “L’Angola vive, in questo momento, un momento di attesa. In verità tutti sentiamo in questi giorni un peso nel cuore, con una nuova guerra distruttrice nel Medio Oriente. Per noi angolani è tempo di costruire una patria prospera per tutti i suoi figli.” Così i Vescovi angolani si rivolgono alla nazione in un Messaggio intitolato “Rinnovare la speranza”, in occasione del primo anniversario della pace, firmata l’anno scorso, tra il governo e la guerriglia dell’UNITA (Unione per l’Indipendenza Totale dell’Angola). “La guerra significa divisione e lotta, ma questa nuova era dovrà essere incontro e costruzione della fraternità e dell’unione”. I Vescovi affermano con forza la necessità di risolvere il dramma dei rifugiati interni: “Siamo un paese di rifugiati. È stato fatto un grande sforzo da parte del Governo, delle Nazioni Unite e altri organismi per accudire molti di questi nostri fratelli. Tuttavia, sappiamo bene che, anche così, la situazione è molto difficile. I campi e le aree assistite dagli organismi internazionali hanno molte difficoltà. Una grande moltitudine vive con gravi problemi di penuria alimentare, mancanza di assistenza medica, senza scuola, ecc…”.In Angola, i rifugiati interni raccolti nei campi profughi sono più di un milione. (L.M.) (Agenzia Fides 9/4/2003 righe 22 parole 249)


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