AFRICA/MALI - Ancora insieme per l’Africa: l’Associazione con i Fatebenefratelli per i Malati Lontani e l’Aeronautica Militare ritornano in Mali per “ridare la luce” ai circa 2 milioni di persone che rischiano la cecità

lunedì, 28 novembre 2005

Roma (Agenzia Fide) - Sono partiti il 25 novembre i medici dell’AFMAL (l’Associazione con i Fatebenefratelli per i Malati Lontani) e dell’Aeronautica Militare. Destinazione Africa, Repubblica del Mali, città di Gao, dove li aspettano bambini, giovani e anziani ciechi con una speranza: ritornare a vedere.
La missione umanitaria ha uno scopo ben preciso: realizzare il progetto “ridare la luce”, che si propone di combattere la cecità provocata da malattie non curate, la cataratta in maniera particolare, che nell’Africa sub-sahariana colpisce circa 2 milioni di persone.
Ancora una volta insieme per l’Africa: l’AFMAL e l’Aeronautica Militare in Mali, a novembre dello scorso anno hanno restituito la vista a 250 persone; in Benin, a giugno scorso, hanno visitato 800 persone e realizzato 85 interventi alla cataratta, 150 visite cardiologiche, 50 interventi di chirurgia generale.
Con l’occasione verranno imbarcati, oltre a materiale umanitario di prima necessità, anche 2.000 occhiali da vista, frutto di una raccolta di solidarietà promossa da un’associazione di ottici italiani. Si tratta di un progetto e di una iniziativa che ha riscosso da subito il favore della gente, invitata a raccogliere occhiali in disuso che vengono poi monitorati e catalogati.
Fino ad ora per il progetto “ridare la luce” sono state realizzate cinque missioni umanitarie (due in Mali, una in Benin, una a Bali e l’altra in Togo) per un totale di circa 700 interventi chirurgici e quasi 2500 visite ambulatoriali. Risultati concreti per un progetto che oltre a risolvere il problema sanitario, ha importanti risvolti anche sociali. In queste regioni africane, infatti, il cieco non può lavorare e ad esso viene affiancato un “bambino-guida” che fino alla maggiore età deve seguirlo, sacrificando in questo ruolo la propria infanzia e giovinezza. Grazie a questi interventi, quindi, non solo moltissimi uomini e donne possono tornare a vedere e quindi ad essere produttivi per i propri villaggi di appartenenza, ma anche molti bambini hanno l’opportunità di riacquistare la libertà di correre, giocare, andare a scuola. (AP) (28/11/2005 Agenzia Fides; Righe:30; Parole:355)


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