AFRICA/KENYA - Undici milioni di keniani alle urne per il referendum costituzionale che deciderà le sorti del governo

lunedì, 21 novembre 2005

Nairobi (Agenzia Fides) - Il Kenya vive oggi, 21 novembre, una giornata cruciale nella sua storia politica. Infatti 11 milioni di keniani sono chiamati a decidere con un referendum se approvare o respingere il progetto di costituzione che ha diviso il Paese e lo stesso governo.
A luglio, i partiti alleati del Presidente Mwai Kibaki avevano emendato il progetto di legge redatto dalla Conferenza Costituzionale, che riuniva i membri del governo, i parlamentari e i rappresentanti della società civile. La prima bozza prevedeva la trasformazione del Kenya da Repubblica presidenziale a Repubblica parlamentare in cui al Presidente restavano solo poteri di controllo. Il testo creava la figura del Premier - finora non prevista -che di fatto sarebbe stato colui che avrebbe governato il paese. L’emendamento presentato dagli alleati del Presidente modificava il progetto costituzionale ridando gran parte dei poteri al Capo dello Stato e reintroducendo di fatto la Repubblica presidenziale.
L’emendamento ha spaccato il governo, con il campo del “sì” guidato dal Presidente Kibaki e 25 ministri, e quello del “no” guidato dal ministro delle Infrastrutture stradali Raila Odinga, e da altri tre ministri.
Le tensioni all’interno del governo hanno determinato la sospensione delle sessioni del Consiglio dei Ministri che di fatto da luglio non si riunisce. Nei mesi scorsi vi sono state dimostrazioni e scontri che hanno provocato morti e feriti.
Lo scontro nasce dal fatto che il Partito Liberale Democratico di Raila Odinga e il Partito dell’Alleanza Nazionale del Kenya di Kibaki, avevano formato un’alleanza il cui scopo principale era quello di vincere le elezioni del dicembre 2002. Sulla scorta dell'accordo elettorale fu varata la grande coalizione: “Rainbow, il cui programma prevedeva una modifica costituzionale per creare una repubblica parlamentare con un forte Primo Ministro. All’interno della coalizione “Raimbow” era stato formalmente indicato colui che sarebbe divenuto premier: Raila Odinga, forte personalità, ma di etnia Luo, origine che in Kenya mai gli avrebbe potuto aprire le porte della massima carica dello stato, la Presidenza della Repubblica. Nel dicembre 2002 Rainbow vinse le elezioni dopo il governo del Kanu (Unione Nazionale Africana del Kenya) al potere dall'indipendenza e 24 anni di potere del Presidente Daniel Arap Moi.
In seguito però il Presidente Kibaki ha cambiato la propria posizione e ha appoggiato il mantenimento della Repubblica presidenziale. Ora la parola passa agli elettori, ai quali i Vescovi cattolici hanno chiesto di andare a votare assumendosi le proprie responsabilità con una decisione liberamente presa dopo aver assunto tutte le informazioni del caso (vedi Fides 14 novembre 2005). (L.M.) (Agenzia Fides 21/11/2005 righe 39 parole 442)


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