ASIA/PAKISTAN - “Cari volontari vi amiamo davvero” dicono i ragazzi musulmani all’èquipe Caritas impegnata per il soccorso agli sfollati dopo il sisma in Kashmir. Si apre oggi la conferenza per la ricostruzione

sabato, 19 novembre 2005

Lahore (Agenzia Fides) - L’accoglienza è di quelle che non si dimenticano: tutti i ragazzi corrono incontro, fanno festa, abbracciano i volontari della Caritas giunti nel villaggio di Boi, a circa un’ora e mezza dal Quartier generale della Caritas nel distretto di Mansehra, nella provincia di Frontiera di Nord Ovest. L’entusiasmo è palpabile fra la popolazione, che vede nell’équipe Caritas l’unico sostegno per poter continuare a vivere e sperare, dopo il sisma dell’8 ottobre scorso.
La Caritas è arrivata con aiuti umanitari in aree che non sono state toccate dalla rete ufficiale dei soccorsi, spiegano i volontari impegnati sul campo. La popolazione ha visto l’attenzione e gli aiuti ricevuti, e prova oggi una immensa gratitudine. I villaggi di Boi, Mehra e Bandi Samadh hanno ricevuto tende, alimenti, medicine e beni di prima necessità che hanno permesso alla popolazione colpita dal terremoto di sopravvivere. Le manifestazioni di affetto e di gratitudine sono numerose: “Cari volontari, vi amiamo davvero”, dice un ragazzo, esprimendo, nella sua innocenza, il pensiero di tutta la gente locale.
Intanto si apre oggi, 19 novembre, a Islamabad la conferenza dei donatori dedicata alla ricostruzione nel Kashmir pakistano, colpito dal sisma che ha causato oltre 70.000 vittime. Vi partecipano 80 delegazioni nazionali, 30 organizzazioni e 15 istituzioni finanziarie internazionali. Secondo le stime del governo pakistano, sarebbero necessari 5,2 miliardi di dollari per la fase di emergenza e per il ripristino della normalità, in particolare nelle zone himalayane, dove vi sono persone sopravvissute al terremoto e rimaste ancora senza aiuti umanitari.
Le Nazioni Unite hanno messo in campo le risorse e il know-how dell’Acnur (Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) che, in collaborazione con le Organizzazioni non Governative, sta cercando di rendere i campi profughi sufficientemente attrezzati per l'arrivo dell'inverno, nel più breve tempo possibile. L’Acnur sta preparando il necessario per allestire 30 campi che ospiteranno fino a 150mila persone e conta di poter assistere, nei prossimi sei mesi, fino a 500mila persone. Il 22 novembre prossimo comincia la missione di sei giorni dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Antonio Guterres, in Afghanistan, Pakistan e Iran.
(PA) (Agenzia Fides 19/11/2005 Righe: 26 Parole: 269)


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