ASIA/COREA DEL SUD - Il 40° anniversario della “Nostra Aetate”: un documento che ha lasciato un’eredità di dialogo e di pace

martedì, 8 novembre 2005

Seul (Agenzia Fides) - “Viviamo in tempi in cui abbiamo un disperato bisogno dello spirito della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate di 40 anni fa. Spero che tutte le religioni siano sempre pronte a operare insieme per il bene comune dell’umanità, attraverso il dialogo, con cuore sincero, nonostante i differenti insegnamenti della propria fede”: la ha detto S.Ecc. Mons. Augustine Cheong Myeng-Cho, neo eletto Presidente della Conferenza Episcopale di Corea, in una recente cerimonia per la ricorrenza del 40° anniversario della Dichiarazione del Concilio Vaticano II “Nostra Aetate”, promulgata da Papa Paolo VI il 27 ottobre 1965.
La cerimonia è stata occasione di incontro fra diversi leader religiosi coreani, fra cristiani, buddisti, musulmani, ebrei, induisti, che hanno tutti ribadito l’importanza della “Nostra Aetate” per l’apertura di una nuova stagione di dialogo fra le religioni nell’età contemporanea. Alla cerimonia è seguito un seminario di studi sui temi del dialogo interreligioso, organizzato presso l’Università Cattolica di Seul, in collaborazione con la Commissione per l’Unità dei cristiani e il Dialogo interreligioso, in seno alla Conferenza Episcopale Coreana.
Con la “Nostra Aetate”, hanno detto i partecipanti, la Chiesa ha gettato ponti verso i fedeli di altre religioni, in un cammino di pace e riconciliazione sviluppatosi con costanza su più versanti. La Dichiarazione, ha sottolineato il seminario, ha aperto una nuova era di relazioni e ha offerto le basi per un franco dialogo teologico, facendo sì che si potessero superare pregiudizi, incomprensioni e ostilità del passato, promuovendo rispetto reciproco, cooperazione e amicizia con leader e comunità religiose diverse in tutto il mondo. (PA) (Agenzia Fides 8/11/2005 righe 28 parole 291)


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